Rientro Smalling e incontro con Friedkin: Mou è un fiume in piena

Roma-Udinese, dopo la sosta torna la Serie A e i giallorossi affrontano i friulani in un match assai delicato all’Olimpico. Le parole di Mou in conferenza

Torna a parlare José Mourinho e lo fa alla vigilia di una gara assai importante per il futuro della Roma. Alla viglia di un match contro l’Udinese che è assai più complicato di quanto si possa pensare. I bianconeri di Cioffi, appunto dal cambio dell’allenatore, hanno vinto a Milano contro la squadra di Pioli e poi sono stati ripresi in pieno recupero dall’Atalanta. Insomma, hanno cambiato davvero marcia.

Roma-Udinese
José Mourinho, sta parlando adesso in conferenza stampa (Lapresse) – Asromalive.it

Ecco perché c’è da prendere proprio con le pinze questa partita. Una sfida che i giallorossi devono per forza vincere se vogliono rimanere agganciati al treno Champions League. Mourinho sta parlando proprio adesso in conferenza stampa. E andiamo a vedere insieme le sue parole.

Roma-Udinese, le parole di Mourinho

“Sono un ottima squadra, non guardo la classifica. Per me è una partita davvero difficile. Loro hanno perso qualche giocatore importante rispetto allo scorso anno. Conosciamo però il gruppo e la gente che la gestisce: hanno una grande esperienza di calcio. Pereyra per loro è più di un giocatore perché gioca in diverse posizioni. L’Udinese è sempre l’Udinese, anche se gli piace sempre fare i soldini nell’estate”.

Roma
José Mourinho (Lapresse) – Asromalive.it

“Tu hai questo numero – 52 sulle partite saltate dagli infortunati – che però si concentra su 3-4 giocatori al massimo. E chi sono? Smalling, Renato, Lorenzo Pellegrini, ogni tanto Dybala e Spinazzola. Ma è quel gruppo lì. I giocatori sono professionisti e fanno tutto per stare bene, anche fuori da qui. Noi lavoriamo tanto insieme, e qualcuno pensa che l’allenamento sia solo due ore e mezza, ma lavoriamo su tutte le variabili. Su Smalling? L’infortunio c’è, ci sono anche persone normali come noi, non atleti, che abbiamo più capacità di sopportare il dolore, magari noi due con un problema al dente io dormo e tu no. Smalling non è veramente un ragazzo che sa giocare e soffrire. Si tira un pochettino indietro, però il suo infortunio è difficile. Una grande frustrazione per me, perché abbiamo necessità. Ma dobbiamo avere pazienza, io non deve massacrarmi e non posso massacrare lui. Nell’ultima settimana non ha fatto un minuto fuori dal dipartimento medico. Non sa neanche se fa freddo o c’è vento perché non esce mai. Ma è la prima settimana che non ha dolore, la prossima settimana può tornare in campo ma non con me, è in ritardo. Non mi aspetto Smalling nelle prossime due settimane. Prima del 2024? Ni“.

“Empatia? Con la squadra lavori ogni giorno, stai sempre insieme. Se non c’è empatia con la famiglia è difficile. La squadra è come una famiglia. Con la proprietà una situazione diversa: io sono qui e la proprietà e là. Io sono pagato per non creare problemi alla proprietà: significa che loro si devono fidare del mio lavoro e avere il tempo per diversificare. L’altro giorno mi hanno fatto una domanda ed era un poco una trappola. L’ultima volta che avevo parlato con i Friedkin: se tu mi fai la domanda oggi, l’ultima volta che ho parlato con loro è stato ieri. E non ho parlato di contratto”.

“Dobbiamo dare di più, non ci sono dubbi – ha detto ancora Mourinho – e non mi stanco di parlare di questa cosa. Con questo club non ci possono essere limiti in quello che devi dare. Però mancanza di professionalità mai e mai mancanza di rispetto verso la gente”. “Con alcune squadre mi piaceva giocare fuori casa – ha sottolineato – ma questo gruppo ha bisogno delle sue cose. Ho avuto squadre che quando arrivavamo provocavamo la gente fuori dall’autobus. Noi dobbiamo migliorare”.

“Ho tante qualità e alcuni difetti. Di solito la gente vicina a me sa tutto quello che penso. Nel lavoro sono un libro aperto” ha chiuso infine il tecnico.

 

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