La Juventus sta vivendo uno dei momenti più complicati della sua storia recente. John Elkann sta provando a riportare ordine in mezzo al caos totale.
Dov’è la Juventus? Probabilmente nessuno lo sa. Non lo sa probabilmente nemmeno John Elkann che ha avuto molte meno difficoltà a scovare il nuovo CEO di Stellantis che non a trovare dirigenti credibili per la società bianconera.

Ad oggi, se si osserva chi è ancora al suo posto, ci si accorge che vi sono soltanto i dirigenti ‘tecnici’, coloro che sono stati chiamati dallo stesso John Elkann dopo il frettoloso addio di Andrea Agnelli a causa dell’inchiesta Prisma che ha riguardato le plusvalenze fittizie e la manovra stipendi. L’unico uomo di calcio presente nella dirigenza in questa stagione, ovvero il direttore tecnico Cristiano Giuntoli, è stato esautorato dal numero uno di Exor.
Igor Tudor è ai saluti, ma chi dopo di lui?
Non c’è nemmeno il tempo per discutere se la mossa di John Elkann sia stata giusta o meno, e se, soprattutto, vi sia una precisa strategia dietro tutto questo oppure si navighi a vista.

Ma i giorni passano e la società bianconera deve decidere in fretta chi sarà il suo nuovo allenatore dopo il cocente, ed umiliante, doppio no incassato da Antonio Conte e Gian Piero Gasperini. Ora è una lotta contro il tempo. Orazio Accomando ha rilanciato l’ipotesi Stefano Pioli per la panchina bianconera, cercato anche dall’Atalanta, orfana di Gasperini.
Il tecnico di Parma è al momento in vacanza dopo aver chiuso la stagione con il suo Al Nassr. L’ex Milan, però, è soltanto uno dei nomi che circolano alla Continassa dal momento che un altri tecnico italiano, Roberto Mancini, è sempre tenuto in giusta considerazione. L’arrivo di un dirigente come Damien Comolli potrebbe spingere in direzione di un tecnico straniero quale Marco Silva o Bruno Genesio.
Come si può ben intuire le idee sono poche e decisamente confuse. Necessità impone non soltanto la scelta del nuovo tecnico ma anche la ricerca di una figura, possibilmente di spicco, che vada a sostituire Cristiano Giuntoli che nelle sue due stagioni alla Juventus ha in pratica ricoperto tutti i ruoli dirigenziali e non certo per megalomania.
C’era una volta una società modello chiamata Juventus.





