A Trigoria è partito il cast per il dopo Ghisolfi che potrebbe anche andare alla Juventus. Certezza Roma: i Friedkin cambiano strategia
Caccia all’erede già partita. “Presto saprete il nuovo nome” ha detto ieri, in conferenza stampa, Claudio Ranieri. Il dopo Ghisolfi adesso è il punto principale dentro Trigoria, con tanti profili che circolano e una sola certezza, così come riportato sia dal Corriere dello Sport che da Il Messaggero.

Partiamo dai nomi: Massara rimane in pole. L’ex Milan da un mese a questa parte è senza squadra e già i contatti ci sarebbero stati per capire la disponibilità di un ritorno nella Capitale. Ma si parla anche con Pradè e Burdisso (soprattutto quest’ultimo con De Rossi in panchina sembrava ad un passo) e pure di una possibile promozione di Federico Balzaretti, che è già dentro la società e che potrebbe diventare l’uomo del mercato. Insomma, volti conosciuti ai più che possono fare al caso della Roma, senza però escludere del tutto la possibilità di qualche arrivo più importante. I Friedkin ci hanno abituato a questo.
Addio algoritmo: i Friedkin scelgono così
C’è una certezza, però. Gli americani ormai in sella alla Roma da molti anni avrebbero deciso di smetterla di usare algoritmi per la scelta dei dirigenti. Con Pinto prima e con Ghisolfi poi, che sono arrivati soprattutto per i numeri che avevano messo in fila nelle altre esperienze, il progetto è fallito e gli addii ci sono stati senza nemmeno troppi rimorsi.

Quindi, da adesso in poi, le scelte così importanti verranno fatte tenendo presente il valore umano e anche gente conosciuta, gente libera da altri impegni che si può mettere subito a disposizione e che ha conoscenza del valore del club. Quindi i numeri – che molti indicano come valore assoluto e come garanzia di successo – hanno fallito, è evidente. Se ne sono accorti che i Friedkin che con Ranieri come dirigente hanno fatto capire di volersi affidare alla competenza: altrimenti un uomo alla prima esperienza in questo ruolo non lo avrebbero mai scelto.





