Uragano Juventus, i bianconeri che sono alla ricerca di un attaccante hanno sempre in testa Osimhen: ma in questo modo lo possono perdere
L’addio di Vlahovic è ormai cosa certa dentro la Juventus. Ci sono pochissime possibilità, se non nulle, che l’attaccante serbo possa rimanere. Si parla del Milan ma non solo, anche in Turchia il classe 2000 ha estimatori.

In ogni caso, come sappiamo, i bianconeri del nuovo direttore generale Comolli sono alla ricerca di una punta di valore, di spessore, che garantisca almeno 20 gol stagionali. E l’obiettivo numero uno da diverso tempo, nonostante le difficoltà evidente per arrivarci, è Osimhen. Di rientro dal prestito al Galatasaray, il nigeriano non rimarrà in azzurro. Ha una clausola di 75 milioni valida solamente per l’estero ha un’offerta dei giallorossi turchi ma anche una araba che sotto il profilo dello stipendio è mostruosa. L’imbarazzo della scelta, in poche parole. Ma c’è una grossa novità, che potrebbe stravolgere, ribaltare, tutte le carte in tavola.
Osimhen al Liverpool: l’offerta è clamorosa
Il sogno nemmeno tanto velato del campione d’Italia con Spalletti in panchina è quello di andare a giocare in Premier League. Sullo sfondo rimane il Manchester United, ma secondo le informazioni che sono state riportate in queste ore dal giornalista Sebastien Vidal, l’affondo clamoroso è quello del Liverpool.

I Reds, infatti, avrebbero offerto il cartellino di Federico Chiesa, quello di Darwin Nunez e 17 milioni di euro per riuscire a prendere il giocatore del Napoli. I due messi sul piatto sono nomi che stuzzicano Antonio Conte, visto che il Napoli li ha cercati in tempi non sospetti. Un’offerta importante, in poche parole, e un’operazione che imbastita nei minimi dettagli potrebbe senza dubbio portare a dama. E la Juventus? In questo caso dovrebbe cambiare obiettivo, ma i nomi di certo non mancano, con Gyokeres – che avrebbe comunicato ufficialmente allo Sporting la volontà di andare via – che rimane in cima alla lista. Ma è sempre stato il piano B, su questo non ci possono essere discussioni.





