La Roma adesso è nei guai per un accordo saltato proprio sul più bello: l’affare doveva chiudersi in queste ore invece sembra non esserci margine di trattativa
I Friedkin stanno cercando di migliorare i conti della Roma anche con operazioni di contorno, che non presuppongono solo la cessione di calciatori. Il discorso sulle sponsorizzazioni è più caldo che mai, anche se ha registrato una brutta batosta sul fronte “manica“.

Spesso si sente parlare dei paletti del FFFP e del Settlement Agreement, da dover rispettare a tutti i costi per non incorrere nelle sanzioni della UEFA. Non esistono però solo le cessioni e le plusvalenze per avere maggiore margine di manovra, ma anche l’aumento dei ricavi a bilancio. Aumentando il proprio fatturato si ha maggiore margine di spesa e non si deve per forza vendere i propri gioielli. Per farlo c’è bisogno di sponsorizzazioni e sotto questo punto di vista la Roma in questo momento latita.
Si perché l’accordo con Riyadh Season è scaduto il 30 giugno scorso e al momento non c’è alle viste un nuovo sponsor di maglia. Si sta provando ad aprire una trattativa con un marchio segreto che potrebbe diventare main sponsor prima dell’inizio del campionato, ma per ora sono tutte manovre top secret. Quello che invece era stato svelato è che la Roma aveva un accordo di massima per un brand da inserire sulla propria manica.
Salta la sponsorizzazione Stake per la manica: i motivi
Il cosiddetto “sleeve sponsor” doveva essere Stake.com, azienda attiva nel settore del betting online e già ben visibile sulle maglie dell’Everton, altro club controllato dai Friedkin. Si parlava di un accordo sulla base di 6 milioni di euro a stagione, a partire proprio dal campionato 2025/2026. Ma il colpo di scena è arrivato a causa di un ostacolo normativo imprevisto.

Stake, infatti, doveva completare le pratiche normative previste per entrare nel mercato italiano, piuttosto stringenti per le società di betting. Una procedura complessa, che richiede autorizzazioni precise e compatibilità con la regolamentazione nazionale. Qualcosa, però, si è inceppato all’ultimo passaggio, quando un cavillo burocratico ha bloccato tutto. Ad oggi la Roma non ha il suo sponsor e questo è un bel danno per i Friedkin e per la società giallorossa.





