Si attende soltanto il comunicato UFFICIALE: presa di posizione perentoria, ecco cosa sta succedendo
Entrata nella sua fase più calda, la due giorni di Europa League è pronta a far vivere altre emozioni dopo quelle che la Roma di Gian Piero Gasperini è stata in grado di calamitare sul campo del Nizza. Tra poche ore, al cospetto di un Aston Villa ancora alla ricerca di una chiara identità di gioco, sarà il turno del Bologna.

Dal canto suo, la compagine di Italiano potrebbe essere indirettamente ‘toccato’ da uno scossone che, se confermato, avrebbe del clamoroso. Non potrebbe essere definita in un altro modo l’indiscrezione lanciata dal Times che ha rivelato che la posizione di Israele sarebbe sub iudice anche sotto la sfera calcistica.
Un summit UEFA in programma la prossima settimana e che vedrebbe attualmente un quorum di adesioni superiore al 50% potrebbe infatti sbattere Israele fuori da tutte le competizioni calcistiche internazionali, alla luce delle tanto note quanto tristi vicende in Medio Oriente.
Vittoria a tavolino: la stangata semina il caos
Sebbene Miki Zohar, ministro dello Sport israeliano, abbia provato a gettare acqua sul fuoco, l’ipotesi sarebbe assolutamente nei dossier Uefa. La decisione definitiva, in un senso o nell’altro, è attesa nei prossimi giorni e si ripercuoterebbe sul calcio italiano lungo due traiettorie importanti:
- Per i club, visto l’appuntamento tra Maccabi Tel Aviv e Bologna in programma il prossimo 29 gennaio
- Per le Nazionali, alla luce della sfida tra Italia e Israele
Confronto, quest’ultimo, che dopo poco più di un mese di distanza metterà nuovamente uno contro l’altra due squadre appaiate in classifica a quota 9 e a caccia di punti pesantissimi con cui provare a restare in scia della Norvegia.

Punti che, laddove venisse effettivamente confermata l’esclusione di Israele dalle competizioni internazionali, sia il Bologna che l’Italia otterrebbero di diritto nella più classica della vittoria a tavolino. Vi terremo aggiornati sui prossimi risvolti, fermo restando che, stando a quanto riferito dal Times, il fronte ‘anti-Israele’ sarebbe piuttosto compatto.





