Totti, Giannini: “Capisco il suo sfogo, ma non faccia il gioco di quei pochi deficienti”

Per ‘Il Principe‘ non bisogna dare troppa importanza a certi episodi: “anche per Maldini e Bergomi fu cosi'”

L'ex numero dieci giallorosso Giuseppe Giannini

TOTTI GIANNINI CAPISCO IL SUO SFOGO MA NON FACCIA IL GIOCO DI QUEI POCHI DEFICIENTI / Web – Anche Giuseppe Giannini, simbolo indiscusso della Roma anni ’90, ha commentato in un’intervista esclusiva al quotidiano ‘Il Romanista’ le ultime dichiarazioni del capitano giallorosso, Franceso Totti.  “Capisco lo sfogo di Francesco ha detto ‘Il Principe’ –  perche’ ci sta che si possa reagire, come ha fatto lui con quell’esternazione, alle provocazioni di qualche scalmanato. Nello stesso tempo, sono stupito che un giocatore, ma direi un uomo, della sua esperienza abbia voluto dare importanza a un episodio come quelloPer quanto mi riguarda non darei neanche troppo spazio a vicende come queste. Perche’ si fa solo il gioco di quei pochi deficienti”. L’ingratitudine di alcuni tifosi forse non ha precedenti: “Non e’ Roma. E’ il calcio ad essere così – ha proseguito l’ex giallorosso – A metterti di fronte alla mancanza di riconoscenza quando sei verso la fine della tua carriera. Basta guardare cos’e’ successo a Paolo Maldini. O allo stesso Bergomi. Parliamo di bandiere nelle loro squadre. O anche a me…”. Giannini ha raccontato quindi la sua esperienza: “Chi lo ha vissuto lo sa. Chi, invece, deve ancora passarci, magari non se lo aspetta, e deve purtroppo impararlo a proprie spese. E’’ il calcio. Dove si passa facilmente dall’esaltazione alla denigrazione, si tratti di un ragazzo come di un grande campione. E ripeto ancora che mi fa effetto vedere che Francesco, dopo tanti anni, si sia lasciato andare a dichiarazioni come quelle, avendo esperienza da vendere e, davanti, esempi come Bruno Conti o anche Giuseppe Giannini”. Infine una previsione sul futuro del capitano: “A prescindere dal contratto che ha fino al 2014, non puo’ esistere un problema Totti. Perche’ la sua e’ un’esperienza che puo’ solo essere trasmessa ai giovani. E’ come Bruno Conti, che e’ lì da una vita e continua a far bene per questi colori, anche senza giocare. Magari crescendo nuovi calciatori. Lo stesso sara’ Francesco: una risorsa che la societa’, ma anche tutto l’ambiente giallorosso, non potranno che tenere sempre in grande considerazione. Perche’ dove lo ritrovi uno come lui, che ha fatto quel che ha fatto per la Roma?”.

 

Marco Decrestina

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