Calcioscommesse, Lazio, Atalanta, Genoa, Lecce, Novara e Chievo a rischio

Le ultime indiscrezioni sull’inchiesta relativa allo scandalo scommesse. Tra i nomi degli indagati ci sono anche Mauri, Di Vaio, Corvia e Pellissier

Lazio Genoa finita 4 a 2

CALCIOSCOMMESSE LAZIO ATALANTA GENOA LECCE NOVARA CHIEVO A RISCHIO / WEB – In questi giorni la procura di Cremona e’ ferma per le feste ma le voci sul calcioscommesse non accennano a diminuire. Sul sito internet di un noto quotidiano nazionale di Roma, sono comparsi i nomi delle squadre e dei giocatori indagati. Se la giustizia dovesse adottare gli stessi criteri impiegati quest’estate, quando il processo era all’inizio, Lazio, Atalanta, Genoa, Lecce, Novara e Chievo sarebbero a rischio di penalizzazione. I criteri di valutazione, infatti, sono questi: tre punti di penalita’ per la responsabilita’ oggettiva in relazione ad ogni illecito commesso da un tesserato, piu’ un punto di penalita’ per l’aggravante del conseguimento del risultato, piu’ un altro punto di penalita’ per l’aggravante della molteplicita’ degli episodi. Lazio ed Atalanta potrebbero vedersi decurtati dai sei agli otto punti. Per quanto riguarda i singoli, invece, saranno da valutare le situazioni di Stefano Mauri e Omar Milanetto che, secondo Carlo Gervasoni, sarebbero stati i principali punti di riferimento per organizzare la combine della partita tra Lazio e Genoa finita 4 a 2 per i biancocelesti. All’epoca, infatti, Milanetto, ora in forza al Padova, era rossoblu’. Tra gli indagati c’e’ anche Massimiliano Benassi che, sempre secondo Gervasoni, avrebbe collaborato per organizzare il risultato di Lecce – lazio 2 – 4. Il portiere del Lecce, dal canto suo ha detto: ”Nessuno deve permettersi di mettere in discussione la mia onesta’. Io ho la coscienza a posto”.  Nella lista dei giocatori a rischio troviamo anche Rickler e Di Vaio  (Bologna); Luciano e Pellissier (Chievo); Corvia (Lecce); Andrea Masiello, Padelli, Bentivoglio, Parisi, Rossi (Bari); Bertani (Sampdoria). Molti di loro potrebbero rischiare la propria carriera.

Marco Pennacchia

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