Roma, Venditti: “Montella ha i pregi di Luis Enrique e la fantasia e voglia di attacco di Zeman”

Tifoso giallorosso fino al midollo, rilascia qualche dichiarazione sulla sua squadra del cuore

Antonello Venditti

VENDITTI LUIS ENRIQUE AS ROMA / WEB – Il noto cantante romano e romanista Antonello Venditti è stato intervistato dal quotidiano giallorosso Il Romanista e si espresso a proposito della stagione appena trascorsa con un particolare riferimento a Luis Enrique e a Zeman.

Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:

Zeman? Sono felice per lui.  Basti dire che sono stato sempre a Pescara in questo periodo. Ero lì il giorno della festa del suo compleanno, ma c’ero anche in tante altre occasioni. E il Pescara, manco a dirlo, l’ho seguito ogni volta che ho potuto. Sono felice che il calcio di Zeman sia vincente. Perché lui ha sempre meritato di guidare squadre di altissimo livello. Che ha costruito lui, essendo innanzitutto un grande costruttore. Uno a cui piace il calcio in quanto gioco, finalizzato però alla vittoria, naturalmente“.

Resta forse il rammarico di non aver visto Luis Enrique all’opera con una squadra che avesse un quartetto difensivo migliore

E’ vero. A sua scusante ha il non aver potuto contare sui due centrali titolari, Juan e Burdisso. E con due esterni giovani, come Rosi e José Angel, che lasciati a loro stessi si sono un po’ persi accanto a una coppia di centrali imperfetti, adattati, o non sempre all’altezza, a cominciare da Kjaer, purtroppo“.

Trovi che il tecnico abbia pagato soprattutto gli errori dei singoli?

“Sì, ma non solo. Perché, dopo un anno, Luis Enrique è scusabile solo a metà. Innanzitutto, perché ha messo fuori ruolo un centinaio di giocatori. Poi, ed è ciò che gli imputo di più, è non aver difeso, come avrebbe dovuto, i tre acquisti importanti della Roma, che sono Lamela, Osvaldo e Pjanic. Perché, a parte Osvaldo, trovo che agli altri due non abbia insegnato nulla. Non hanno avuto un ruolo, né lui è stato capace di intravederlo. Di Pjanic non sappiamo se è un interno di centrocampo o che altro. E di Lamela sappiamo che è un campione, ma non in che parte del campo debba giocare, se come esterno o trequartista…“.

In questo quadro, come collochi oggi Montella?

Vincenzo è una persona molto pragmatica. A mio parere ha i pregi di Luis Enrique e la fantasia e la voglia di attacco di Zeman. Insomma, un buon mix. Un rammarico può venire dal fatto che ce l’avevamo in casa. Ma è anche vero che un’intera stagione fuori può avergli fatto bene ai fini di una crescita“.

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