Juventus, ombre di doping sul preparatore atletico Julio Tous Fajardo

Secondo il sito International Business Times, l’attuale preparatore atletico dei bianconeri sarebbe un esperto di potenziamento muscolare

La Juventsu festeggia dopo la vittoria sulla Roma (Getty Images)

JUVENTUS OMBRE DOPING PREPARATORE ATLETICO FAJARDO / ASROMALIVE.IT – Diversi siti d’informazione sportiva stanno riportando un articolo del sito di International Business Times, dove si parla del preparatore atletico della Juventus, lo spagnolo Julio Tous Fajardo. La trattazione parte da una serie di constatazioni: contro la Roma, i bianconeri hanno giocato a 1000 e hanno mostrato di aver avuto fiato fino alla fine, anche alla fine della gara, quando Barzagli è stato autore di una galoppata incredibile prima di servire Giovinco per il 4 a 1 finale. Inoltre, alcune reazioni grintose, come quella di Bonucci su Florenzi, che chiedeva un fallo in area, sono sembrate eccessive. Tutto si potrebbe spiegare come una maggiore volontà di vincere da parte della Juventus, una migliore disposizione in campo e, soprattutto c’è da dirlo: la Roma non è mai entrata in campo. Secondo ibtimes.com, però, ci potrebbe essere anche dell’altro.

Il preparatore atletico della Juventus, infatti, è legato al tennista  Rafel Nadal: è stato il suo preparatore e più volte si è occupato di lui. Quando sono arrivate le prime accuse di doping per il campione spagnolo, fu proprio Fajardo a dire: ”Rafael Nadal è un atleta straordinario. Rafa è semplicemente due volte più potente di un qualsiasi giocatore di calcio, figuriamoci di tennis”. Però, su Tennis World Italia è stato anche scritto che : ”Le “Journal de Dimanche” aveva inserito nella cosiddetta “lista nera”, della quale fanno parte 58 ciclisti, tra cui personaggi di primo piano quali “Piti” Valverde, Ivan Basso, Francesco Mancebo, Jan Ullrich e Alexandre Vinokurov, anche atleti di altri sport tra i quali il tennista Rafael Nadal e ben cinque atleti del Real Madrid additati come “clienti” della clinica del dottor Eufemiano Fuentes, capo della centrale di doping ematico scoperta nel 2010 in Spagna”.

Questo, però, non proverebbe nulla. Si tratta solo di illazioni. Nel 2009, tuttavia, Nadal saltò i controlli antidoping prima di Wimbledon, a causa di una serie di infortuni da lui stesso dichiarati. Il suo ritorno sul campo ebbe, però, del miracoloso. E qui ancora una volta ibtimes.com cita Tennis World Italia: ”I giornali spagnoli hanno riportato che la cura di cui ha usufruito Rafa sia la PRT (Platelet Rich Therapy, terapia ricca di piastrine, traducendo alla lettera). Spieghiamo bene di cosa si tratta: il sangue del paziente viene preso e centrifugato in un macchinario, quindi il sangue coagulato viene iniettato nella zona dell’infortunio. Nadal stesso ha evidenziato come sia un trattamento “doloroso ed applicato direttamente sul tendine”. Questo è un dettaglio non trascurabile, in quanto solo la parte del corpo in questione può ricevere il trattamento della PRT, altrimenti perseguibile dall’antidoping. Tamira Paszek infatti, per una variazione nella procedura sul trattamento alla schiena cui si è sottoposta nel 2009, è stata anche posta sotto indagine”. Si tratterebbe dunque di una cura basata sul cosiddetto ”sangue arricchito” che permetterebbe di ricostituire più in fretta i tessuti lesionati. Naturalmente, però sebbene i sospetti su Nadal ci siano, nulla è concreto. Si tratta solo, appunto, di sospetti.

L’articolo di ibtimes, però termina con queste domande: ”Cosa ci fa uno spagnolo esperto di potenziamento muscolare e ottimizzazione sportiva tra i preparatori della Juventus? Come è finito a lavorare per i bianconeri dopo aver lavorato con Nadal? In che rapporti è con Conte che lo ha voluto nel suo team? Conosce i segreti della pratica PRT?”

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