Roma, quel ragazzo di nome Perrotta…

Una riflessione sul centrocampista che, a 35 anni, risulta ancora un’ottima risorsa per la causa giallorossa

Il centrocampista Simone Perrotta
Il centrocampista Simone Perrotta

ROMA RAGAZZO PERROTTA / AROMALIVE.IT – L’avventura di Perrotta alla Roma non iniziò certo sotto una buona stella. Arrivò nella Capitale a 27 anni, nella stagione 2004/2005, una di quelle da dimenticare per i giallorossi. Fu l’annata in cui si succedettero, sulla panchina dell’Olimpico, ben quattro allenatori: Cesare Prandelli, Rudi Voeller, Luigi Del Neri e Bruno Conti. Perrotta ritrovò quindi il mister con il quale aveva vissuto il cosiddetto Miracolo Chievo, quel Del Neri che lo aveva impiegato come centrocampista di contenimento e che, nella Roma, lo fece giocare a sostegno di Totti, Cassano e Montella. La vera consacrazione, però, arrivò negli anni successivi: dal 2005 al 2009 fu uno degli elementi imprescindibili del modulo spallettiano, il 4-2-3-1. I suoi inserimenti erano un ingranaggio importante per il funzionamento del bel gioco e della macchina da gol ideata dal tecnico di Certaldo. Tutto questo venne coronato, nel 2006, dalla vittoria ai Mondiali di Germania: Perrotta fece parte di quel gruppo che alzò la Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino. Con Ranieri, il suo ruolo inizia a essere ridimensionato: il tecnico testaccino preferisce il 4-4-2 e l’ex Chievo viene spesso impiegato come esterno di centrocampo.

Quando poi alla Roma arriva Luis Enrique, anche Perrotta subisce quella che si potrebbe chiamare la “dispersione della vecchia guarda”. Gente come lui, Pizarro, Taddei, Simplicio non sembrano essere più funzionali al progetto e si inizia a parlare di un probabile addio. Eppure, quando c’è stato bisogno, si è fatto trovare pronto (come del resto lo stesso Taddei), ricoprendo la posizione di terzino destro. Insomma, dopo nove anni passati in giallorosso, Perrotta dimostra di avere una grinta da invidiare e di essere ancora utile alla causa. Nel dicembre scorso, è stato lui a siglare il gol del 2 a 1 contro il Siena e, nell’ultima gara contro l’Atalanta, il suo impatto sulla gara è stato più che positivo. Ora alla Roma, c’è Andreazzoli, collaboratore di Spalletti e fautore di quel modulo che ha fatto la sua fortuna. In molti dicono però che sarà Florenzi a fare quello ce lui faceva con l’attuale tecnico dello Zenit. Quel che sarà sarà ma sembra che Perrotta abbia ancora molto da dire…..

Marco Pennacchia

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