Roma, la conferenza stampa di Andreazzoli: “Qualcosa è cambiato, la vittoria è la panacea di tutte le malattie”

Il tecnico ha anticipato i temi della sfida di domani sera

Aurelio Andreazzoli in conferenza stampa
Aurelio Andreazzoli in conferenza stampa

ROMA ANDREAZZOLI CONFERENZA / ASROMALIVE.IT – Come previsto alle ore 13 è andata in scena la conferenza stampa di Aurelio Andreazzoli, tecnico della Roma, che ha anticipato i temi della sfida di domani sera a Udine. Ecco l’intervista integrale:

Buongiorno mister. Assenze importanti per Udine, potrebbero condizionare il modulo?

Abbiamo già deciso come affrontare l’Udinese. Ho sempre detto dia vere un gruppo molto ampio, possiamo mettere in campo grosse potenzialità.

Osvaldo non segna da molto; c’è stato un chiarimento? Come lo vede in questo momento?

Non c’è stato alcun chiarimento tra noi, le notizie si sono diffuse in modo impreciso: quando una squadra si riunisce parla dell’ultima gara, in maniera critica analizzando i pro e i contro sotto tutti gli aspetti. Si fa un riassunto volto a migliorare in futuro i comportamenti del gruppo. Anche in settimana è successo come al solito, e succederà in futuro. Poi si raccontano cose non vere, non c’è stato chiarimento tra Osvaldo e Muzzi, l’attaccante si è allenato in maniera differenziata per un impegno importante.

Dopo tre vittorie è cambiato qualcosa nella consapevolezza del gruppo? Difficile la trasferta di Udine?

Si, qualcosa è cambiato, c’è molto entusiasmo portato dalle vittorie, così come per i tifosi. La vittoria è la panacea di tutte le malattie. Noi andiamo ora ad affrontare una squadra tatticamente difficile, sono rapidi e hanno un fenomeno come Di Natale che sa fare tutto. Affrontare l’Udinese è un problema per tutti, hanno prerogative fastidiose.

La posizione di Lamela. E’ da centrale il suo ruolo più adatto?

Erik può interpretare diversi ruoli, ha corsa, tecnica, partecipazione alla gara. La sua storia dice che nella zona centro-destra del campo si trova a suo agio. Poi dipende sempre dalle gare e bisogna intepretare le varie situazioni, lui può farlo crescendo in futuro.

Domani non c’è il regista (Pjanic); utilizzerà i lanci lunghi per battere l’Udinese?

La partita è delicatissima, è difficile leggere la situazione precisa. Un conto è dire, un altro è fare, sarà una sfida particolare.

I migliori del calcio italiano sono Totti, Di Natale e Pirlo, è pericoloso per il nostro calcio affidarsi a over 35?

Ultimamente il calcio italiano sta esprimendo valori importanti anche dai giovani, è cresciuta la tendenza di farli giocare. Vedi Romagnoli, se uno è bravo lo è aldilà dei dati anagrafici.

Secondo lei qual’è il merito maggiore di Andreazzoli nel cambio di rendimento della squadra?

Ripeto, personalmente non credo di aver fatto nulla di particolare, se non esprimere la mia idea di calcio. Forse sono stato bravo nel creare sinergie all’interno dello spogliatoio e della società, però anche all’esterno mi rendo conto che c’è più affetto e partecipazione. I risultati comunque sono fondamentali in questo.

Potrebbe essere De Rossi a fare il regista domani?

Certo, Daniele sa fare entrambi i ruoli di centrocampo, anche domani ci saranno due mediani che si aiuteranno in questo tipo di lavoro. Con Pjanic secondo me la coppia funziona in maniera particolare, ma Daniele lo sa fare, dipende anche dalla condizione fisica.

Osvaldo: come l’ha visto in settimana? Come si esce da un momento complicato?

In settimana l’ho visto molto bene come tutta la squadra. Per un attaccante non segnare per un pò di tempo è complicato, si può innervosire. Io chiedo comportamenti che vadano aldilà dalla prestazione; contro l’Atalanta ero contento per lo spirito mostrato, se sono meno contento devo prenderne nota. Questo è comunque in generale, non solo per Osvaldo.

Che sfida è Andreazzoli-Guidolin, una ribalta per la gavetta?

Siamo su due piani diversi, Guidolin è un allenatore con la A maiuscola. Io forse sono più antico di lui, però dal punto di vista della visibilità in serie A devo ancora pulirmi il naso. Credo sarà un confronto tra persone che conoscono bene il calcio, poi entrambi amiamo le due ruote.

Florenzi e Tachtsidis con lei hanno giocato pochissimo. Come li gestisce ora?

Hanno un grande comportamento sotto tutti i punti di vista, effettivamente hanno un minutaggio ridotto. Florenzi quando è stato chiamato ha sempre fatto al differenza. La gestione è quella di preparare la gara al meglio, io faccio scelte non facili ed è pesante escludere alcuni ragazzi che lavorano in maniera ammirevole. C’è anche gente che non ha mai giocato, loro soffrono di più.

Osvaldo gioca anche questa settimana?

Non ti rispondo stavolta, settimana scorsa ho fatto un’eccezione.

Si aspettava questi risultati quando ha preso in mano la Roma?

Io speravo di vincere anche a Genova. Ero quasi certo che questa partecipazione positiva sarebbe uscita fuori. Con una squadra forte puoi fare risultato.

Ha trovato delle risposte sulle difficoltà trovate contro il Genoa?

Ho rivisto un paio di volte la partita, avevo già la sensazione di aver fatto una buona gara. La serie infinita di corner subita ci hanno creato difficoltà per situazioni di palla ferma, per forza siamo andati in ansia. La squadra comunque ha fatto ciò che doveva fare sotto l’aspetto tattico e comportamentale. Ci siamo applicati, abbiamo reagito bene e ci siamo andati a prendere la vittoria.

E’ infastidito dalle ipotesi di mercato sui nuovi allenatori?

Credo che il lavoro che stiamo facendo è buono, credo di meritarmi il rinnovo per l’anno prossimo. Io consiglierei di tenere Andreazzoli (ride). Credo in me stesso e sono avvantaggiato per questo. Sarei comunque a disposizione di lavorare con altri allenatori.

In assenza di Pjanic è prevedibile l’arretramento di Lamela e Marquinho?

Bisogna vedere anche come gioca l’avversario, lo voglio combattere faccia a faccia. A volte ti puoi permettere più qualità, altre devi fare passi indietro. Non è cambiare idea, dipende dalle prerogative, servono miscele delle situazioni.

Come sta Castan, è pronto a giocare dal primo minuto?

Cercherò di andare secondo logica per schierarlo. Sta bene, ha fatto tutto il lavoro ed ha l’euforia di ritornare dopo un infortunio. Non c’è difficoltà nel suo eventuale utilizzo.

Totti-Di Natale, che sfida sarà? C’è qualche affinità tra i due?

Sono un modello per i giovani. Per arrivare a quell’età ed esprimersi ai loro livelli ci sono condizioni necessarie. Ci sono molte affinità: sono due fenomeni. Del Capitano nemmeno parlo, Di Natale ha una rapidità e una facilità di esecuzione. Sul gioco nessuno è bravo come loro ha mandare dentro i compagni. Forse Totò è bravissimo a muoversi senza palla, Francesco preferisce mandare i compagni e avere la palla sul piede

Cosa significa per lei avere un giocatore come Totti, specie dopo quello che ha fatto domenica?

Sono anni che li alleno, per me è diventata una consuetudine. Mi approccio con loro come con i miei figli, con la stessa tranquillità.

Balzaretti uscito dal campo tra i fischi domenica scorsa. Come lo ha trovato? 

Quando si parla di lui bisogna togliersi il cappello, è un professionista esemplare. Non l’ho mai visto una volta lavorare in maniera superficiale. Le prestazioni possono anche essere scarse alle volte, ed  è giusto che i giocatori vengano criticati. Ma per questi personaggi chiedo un po’ di rispetto, la critica deve essere costruttitva. Questa è una persona con cui bisngoan a dare con i piedi di piombo, prima di criticare. Non giudico i fischi, so che il pubblico vuole vedere certi valori, e in lui ce ne sono tanti.

 

 

 

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