Di Canio, al Sunderland non lo vogliono: “E’ un fascista”

Un dirigente si è già dimesso

Paolo Di Canio
Paolo Di Canio

DI CANIO SUNDERLAND / ASROMALIVE.IT – Paolo Di Canio è il nuovo allenatore del Sunderland, ma non è stato accolto benissimo da una parte della tifoseria per via delle sue idee politiche. Su Facebook è spuntato il gruppo “Sunderland contro i fascisti”, mentre su Wikipedia la pagina del tecnico è stata hackerata con la foto di Hitler. Bufera anche all’interno della stessa società con l’ex ministro degli Esteri David Miliband che si è dimesso dal consiglio d’amministrazione dei Black Cats. “Auguro al Sunderland tutto il successo possibile. Tuttavia, alla luce delle affermazioni politiche espresse in passato dal nuovo allenatore, e’ giusto che io faccia un passo indietro”, ha scritto sul suo sito il fratello maggiore dell’attuale leader dei laburisti.

Anche il Daily Mirror non ha accolto benissimo l’allenatore italiano titolando in prima pagina: “Di Canio sul serio?”. Più morbido il Sun con il titolo: “Di Canio is the Manio”. All’ex tecnico dello Swindon Town, all’esordio in Premier come manager, si contestano le sue idee politiche di destra estrema e il saluto fascista fatto a Roma sotto la curva della Lazio dopo un derby vinto.

“Può darsi che sia successo qualcosa molti anni fa, ma quello che contano sono i fatti e la mia vita parla per me. Ora mi ferisce il tentativo delle persone di attaccare la mia dignità perché non è corretto”. Di Canio risponde con queste dichiarazioni diffuse dal sito del Sunderland a quanto detto, e fatto, dall’ex ministro degli esteri britannico David Miliband. “Ho le mie convinzioni e i miei valori – sottolinea Di Canio – e quello che mi offende di più non è il tentativo di attaccare me, ma di attaccare quello che i miei genitori mi hanno trasmesso, i valori che mi hanno insegnato e questo non e’ accettabile. Se qualcuno si è sentito ferito da me, mi dispiace, ma nasce tutto da una storia che viene raccontata in un modo diverso da quello che è. Non ho mai avuto problemi in passato, ho espresso un’opinione in un’intervista di tanti anni fa e alcuni stralci sono stati riportati in modo strumentale”. Secondo Di Canio, che ai tempi in cui giocava aveva tatuata la scritta ‘Dux’ sul bicipite destro, “hanno riportato delle mie espressioni in un modo molto, molto negativo ma erano estrapolata da una lunga intervista. So che fa parte del mio lavoro parlare con la stampa ma alle volte le interviste vengono adattate allo scopo di poter fare dei titoli o degli scoop”. Alle accuse di essere razzista, l’ex calciatore di Lazio e Juventis risponde che sono “qualcosa di stupido e ridicolo. E la gente che mi conosce lo sa bene. In Inghilterra i miei migliori amici erano Trevor Sinclair e Chris Powell, l’allenatore del Charlton (entrambi neri, ndr), e possono dirvi tutto del mio carattere”. “Non voglio parlare di politica perché non è di mia competenza – continua Di Canio –. Non siamo al Parlamento ma siamo in una squadra di calcio, voglio parlare di sport, di calcio, dei miei giocatori, della dirigenza e dei tifosi. La mia priorità è la mia famiglia e le mie figlie, subito dopo viene la responsabilità verso migliaia di persone ed è ciò su cui voglio concentrarmi. Non voglio più parlare di politica, non sono un politico”.

Conferenza di presentazione all’alba, stamane alle 8, per Paolo Di Canio. Il nuovo tecnico del Sunderland si lascia alle spalle le polemiche sulle sue idee politiche e pensa solo al campo: “La stampa mi chiama l’italiano pazzo ma scommetterei qualsiasi cosa sulla salvezza del Sunderland. Quando mi hanno chiamato ho sentito il fuoco in pancia”. La vittoria manca ai Black Cats da otto partite che ora si trovano al 16.esimo posto in Premier League. L’impresa non è impossibilie per Di Canio e si giocano un posto in Premier con Aston Villa, Wigan, Newcastle, Norwich, Stoke City e Southampton.

“Sarei venuto a nuoto fin qui per assumere questo incarico – ha spiegato il nuovo allenatore –. Con la mia energia sono certo che possiamo fare qualcosa di buono nelle restanti sette partite. Spero che il mio modo di intendere il calcio restituisca fiducia alla squadra. I giocatori devono lottare per la maglia, sudare e versare sangue per il club. E’ importante che i tifosi siano felici della propria squadra e spero di riuscirci. Tutti lavoreremo per ottenere lo stesso obiettivo. Ma adesso voglio fare un passo alla volta, e pensare al Chelsea”. L’esordio di Di Canio avverrà domenica prossima allo Stamford Bridge, la prima delle sette partite che attendono il Sunderland nella corsa verso la salvezza.

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