Roma – Lazio, Desideri: “Il derby è una partita indescrivibile. Totti giocatore immortale”

L’attuale collaboratore dell’area tecnica della Fiorentina ha dato la sua opinione sul clima del derby e sullo stato delle due romane

Stefano Desideri con la maglia dell'Udinese (Getty Images)
Stefano Desideri con la maglia dell’Udinese (Getty Images)

ROMA LAZIO DESIDERI DERBY PARTITA INDESCRIVIBILE TOTTI GIOCATORE IMMORTALE / ASROMALIVE.IT – Stefano Desideri, ex centrocampista giallorosso e ora collaboratore dell’rea tecnico-sportiva della Fiorentina, ha ricordato diversi episodi legati ad alcune stracittadine. Queste le sue parole al sito ilpagellone.it:

Stefano, come descriveresti il derby?

Il derby è il derby. E’ indescrivibile, una partita dalle mille sfaccettature molto difficile soprattutto sotto il profilo emotivo. Può vincerlo la squadra che riesce a rimanere più tranquilla.

C’è un derby che è rimasto indelebile nella tua memoria?

Ne ho due in particolare. Il primo fu un 1-1 dove andammo in vantaggio con un calcio di rigore di Voeller procurato da me: feci una rovesciata che fu fermata da un fallo di mano; sarebbe stata una bella soddisfazione riuscire a segnare in quella maniera. Il secondo l’ho vissuto da tifoso quando la Roma vinse 5-1 con quattro gol di Vincenzo Montella.

Nel momento attuale chi vedi più favorita tra Roma e Lazio?

E’ difficile da dire. Le due squadre hanno avuto un percorso diverso: la Lazio ha vissuto forse meno stress essendo stata per diverso tempo tra i primi posti in classifica, mentre la Roma sta vivendo dalla scorsa stagione una condizione psicologica non facile. Forse un aspetto negativo della Lazio può essere l’impegno europeo di oggi dove è chiamata a fare risultato e ad una grande prestazione potendo quindi pagare in energia fisica e mentale.

Che opinione hai di Petkovic e Andreazzoli?

Abbiamo avuto la possibilità di conoscere e stimare Petkovic che ha dimostrato di essere un allenatore di primissimo livello e soprattutto molto equilibrato nelle dichiarazioni ai media che riescono a stemperare un clima particolarmente teso; in questo mi ricorda tanto Vincenzo Montella. Andreazzoli lo conosco dalla gestione Spalletti. E’ una persona che sa come muoversi nell’ambiente conoscendolo bene. Con lui è arrivata soprattutto la tranquillità oltre alle vittorie importanti.

Riconfermeresti Andreazzoli la prossima stagione?

La sua conferma dipenderà dai risultati che otterrà. Secondo il mio parere è giusto che venga preso in considerazione soprattutto perchè sta riuscendo a gestire una rosa che non ha costruito lui.

Il giocatore simbolo di questa Roma è Francesco Totti che da poco ha tagliato il traguardo dei 20 anni di serie A. Come giudichi il numero 10 giallorosso?

E’ come giudicare il derby… indescrivibile. E’ un giocatore immortale. Da ex giocatore posso dire che per mantenere così alto il suo livello di rendimento alla sua età bisogna essere grandi professionisti, altrimenti non è facile. Sicuramente è stato premiato il suo modo di essere un ragazzo alla mano, sempre allegro e soprattutto aver avuto accanto persone importanti che lo hanno aiutato, in primis Vito Scala che è riuscito ad essere un ottimo filtro tra lui e il mondo esterno.

Per i mondiali lo riconvocheresti in nazionale?

Se Prandelli ha una proiezione in un futuro anche lontano sicuramente non può rientrare nei suoi piani. Ma se deve essere utile per una singola competizione come il mondiale, e Totti sarà nella stessa forma di questa stagione, deve essere chiamato anche lui. Bisognerà aspettare.

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