Primavera, addio ai talenti di casa propria. La tendenza esterofila colpisce anche le giovanili

Anche nei vivai c’è molto mercato internazionale

Nego e Tallo nella Primavera giallorossa
Nego e Tallo nella Primavera giallorossa

PRIMAVERA TALENTI ESTERO / ASROMALIVE.IT – La Uefa e la Lega calcio italiana stanno provando in tutti i modi, con regole più o meno discrete, a difendere i vivai delle squadre di club, provando a inserire limitazioni per l’acquisto di extracomunitari e non solo con l’intento di accrescere il valore del settore giovanile. Eppure la tendenza all’esterofilia sta colpendo anche le formazioni Primavera, soprattutto in Italia, dove i direttori sportivi spesso vanno a pescare talenti minorenni fuori dai confini nostrani per inserirli nella formazione juniores.

La Roma è un caso probante, visto che negli ultimi anni, soprattutto con l’arrivo di Walter Sabatini in società, sono stati ingaggiati molti giovani stranieri per la formazione allenata da Alberto De Rossi; basti pensare ai brasiliani Lucca e Marciel, ai francesi Nego e Yamnaine, all’argentino Ferrante, l’ivoriano Tallo ed agli ultimi giovanissimi rumeni Vina e Balasa. Restano in pochissimi dunque i talenti di casa propria in rampa di lancio, spesso scalzati dai talentuosi nomi esotici o addirittura abbandonati dalle società, come successo nelle scorse settimane ai romanisti Carboni e Cittadino, titolari con la Primavera dello scorso anno ma ingaggiati dal Feralpi Salò dopo essersi svincolati da Trigoria.

Ma non solo i giallorossi sono coinvolti in questo mito esterofilo: l’Inter di Stramaccioni che due anni fa si aggiudicava la Next Generations Cup aveva tra le proprie fila gli africani Duncan e M’Baye, oltre allo slavo Livaja ed al brasiliano Bessa. Stessa cosa per le formazioni giovanili di Milan, Lazio e Fiorentina.

Keivan Karimi

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