As Roma, Ljajic: “Non sono cattivo, qui faremo grandi cose”

Immancabili le domande sul litigio con Delio Rossi e sull’ingombrante paragone con Lamela. Per il resto, voglia di fare e di dimostrare il suo valore

La maglia della Roma di Ljajic
La maglia della Roma di Ljajic

PRESENTAZIONE LJAJIC / ASROMALIVE.IT – L’ultima volta che Adem Ljajic si affacciò all’Olimpico, il 10 marzo, furono dolori per la Lazio, battuta 2-0 dalla Fiorentina. Il serbo segnò, e aveva fatto lo stesso anche all’andata al Franchi, e pure il primo gol in serie A fu contro la Lazio. Assieme al Pescara, i biancocelesti sono la sua vittima preferita in Italia (tre gol), e già questo per i romanisti è un bel biglietto da visita. Il resto dovrà farlo proprio Ljajic, che ha preso numero di maglia (l’8, che usava nelle giovanili del Partizan) e il posto in squadra che è stato di Erik Lamela. Le idee sembrano chiarissime: “Davanti alla Roma c’è soltanto la Juventus, che ha vinto gli ultimi due scudetti. Per il secondo posto ci sono tante squadre: Fiorentina, Napoli, Milan, ma anche la Roma”.

NIENTE CONFRONTI — Ljajic non vuole fare paragoni con Lamela. “Lui è mancino io calcio con il destro – dice il serbo -. Lui è andato via, io sono appena arrivato. Mi sono allenato due volte con la squadra e ho trovato un grande gruppo. So che la Fiorentina (Ljajic ha un lapsus, ndr) ha una squadra forte, mi aspetto di andare in Europa. Ho parlato con la dirigenza della Fiorentina, sapevano cosa volevo: non abbiamo trovato l’accordo e ho deciso di arrivare a Roma, una squadra molto importante in Italia e in Europa. Sono felice di essere qui e non è un punto di partenza: sono arrivato a Roma anche per giocare 10 anni, fare le cose alla grande e vincere qualcosa”.

RINASCITA — La famosa lite con Delio Rossi è stato il punto più basso dell’esperienza italiana; con Montella, invece, Ljajic è rinato: “Quando sono arrivato in Italia ho trovato tante difficoltà sul campo. Si gioca un calcio più difficile, ma con Montella mi sono trovato alla grande. Devo crescere tanto e so che posso migliorare. Sono qua e voglio fare qualcosa di grande. Errori da non commettere? Non sono mai stato cattivo: quando un giocatore non gioca è normale che sia un po’ nervoso. Sono uno che vuole giocare sempre, per questo ho trovato un po’ di difficoltà in Italia. All’episodio con Delio Rossi non voglio più pensarci; è stata una brutta storia, non ne voglio parlare”.

TRADIZIONE — La Roma, lo scorso anno, ha battuto tre volte su tre la Fiorentina, tra campionato e Coppa Italia: “Quando la Roma ha giocato contro di noi, ha sempre messo la palla a terra. Io in Italia ho perso tante volte contro la Roma, che insieme alla Fiorentina gioca il miglior calcio d’Italia. Sarà difficile giocare senza Jovetic, a lui faccio l’in bocca al lupo. Ora c’è la Roma, voglio dare il massimo, già da domenica. Sono pronto, poi deciderà Garcia”. Molto probabile che giocherà il 22 settembre contro la Lazio: “Il derby so che è una partita molto importante: l’ho già giocata in Serbia, ma alla Lazio ho già segnato”.

TOTTI E IL RUOLO — Ha già avuto modo di conoscere Totti: “Calcio le punizioni, ma le tirerò quando non ci sarà Francesco. Se c’è lui, devo stare fermo, al massimo andrò sulla ribattuta”. E sul modulo: “Ho già giocato col 4-3-3, mi piace fare l’esterno sinistro, ma posso fare tutti i ruoli. Se il mister mi mette terzino gioco anche lì. Ci sono tanti ottimi giocatori, se restiamo così stiamo bene”. Montella gli ha parlato poco, ma bene, di Roma: “Il mister mi ha detto che è una bellissima città e un’ottima squadra, e che mi troverò bene. Altro tempo per parlare con lui non ne ho avuto”.

 ZANZI E DE ROSSI — Sull’offerta di 12 milioni di euro che il Manchester United avrebbe fatto alla Roma per De Rossi, bocche cucite: il Ceo Italo Zanzi, che si limita a introdurre ogni nuovo acquisto e siede accanto a Ljajic, “parlerà al momento opportuno”, fa sapere l’ufficio stampa della società. E quando sarà?

Fonte: gazzetta.it

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