TUTTOSPORT Juve-Roma: difese di ferro. Lo scudetto si gioca qui

Benatia
Benatia

(A. Milone) – Fabio Capello, un doppio ex che domenica sera non si perderà lo scontro diretto per niente al mondo, vinse due scudetti di fila con la Juventus nel biennio 2004-2006 grazie (anche) alla migliore retroguardia del campionato. E sulla scorta dell’esempio del tecnico di Pieris novello “ministro della Difesa”, Antonio Conte e Rudi Garcia lavorano nel ruolo di “sottosegretari”, ma con la ferma intenzione di prendere il posto dell’esimio predecessore (che, peraltro, di recente ha già ammesso la superiorità della Juve allenata dal salentino).

La premessa spalanca le porte a una delle tante verità che illumineranno il match-scudetto: ok le giocate del tridente offensivo della Roma, ok la potenza di fuoco dell’attacco dei campioni d’Italia, ok i molteplici duelli a centrocampo, ma una buona fetta del destino celato nell’incrocio dello Stadium passerà per la compattezza delle muraglie difensive.

SOMIGLIANZE… – Hanno incassato 18 gol in due, roba che da sole non arrivano alle 20 reti prese singolarmente da Napoli, Fiorentina e Genoa, le retroguardie meno battute subito dopo bianconeri e giallorossi. Undici palloni raccolti nel fondo della rete dei tricolori, 7 in quella degli inseguitori, con un’analogia sostanziale: nelle ultime 9 giornate di campionato Gigi Buffon si è inchinato soltanto al guizzo dell’atalantino Maxi Moralez nella domenica precedente il Natale, mentre prima di allora la Juve era andata a segno per 20 volte di fila senza subire uno straccio di rete. Nei primi 10 turni, invece, la Roma era stata “bucata” unicamente dal Parma, prima che il Toro iniziasse a “tracciare” la prima crepa dall’11ª tappa.

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