“E’ capitato anche a me con altri giocatori. Ogni calciatore ha un suo modo per affrontare l’emotività”. “Anzi, queste reazioni denotano la sensibilità e la coscienza del ragazzo, alle prese con incontri in cui vuole dare il massimo. Ricordo che anche Francesco Totti nell’anno dello scudetto della Roma, il 2001, soffrì nelle ultime tre-quattro partite del campionato di cefalee fortissime”, spiega. Non un problema organico, anche qui, ma un fatto di natura funzionale, secondo Brozzi: “Il carattere di Messi traspare oltre che dal suo comportamento in campo anche dalle sue azioni”. Non stupisce il medico che il campione argentino possa avere una sorta di ‘valvola di sfogo’ di questo tipo. “Un riflesso: una volta liberatosi dalla bolla gastrica, il giocatore è a posto e pronto a dare il meglio sul campo”. Magari anche andando a segno con un grande gol, come è successo ieri l’altro.
Fonte: adnkronos