L’ANALISI di NAPOLI-ROMA Nainggolan predica nel deserto, Gervinho fantasma. Garcia sbaglia i cambi

L'Analisi
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Il Napoli batte la Roma in un San Paolo neanche così incandescente come si poteva pensare (striscioni di vendetta a parte). La squadra di Garcia si sgretola malamente davanti alla furore agonistica degli azzurri di Benitez. Impauriti e timorosi, i giallorossi finiscono divorati. Alla fine la Roma ringrazia De Sanctis, Nainggolan e le due traverse colpite da Callejon e Hamsik per un passivo che poteva essere molto più pesante. Una prestazione a dir poco insufficiente della Roma, Garcia compreso. Non bastassero la sconfitta e la cattiva prestazione, il tecnico francese ora è chiamato a fronteggiare nuovamente Guardiola e il Bayern Monaco ancora con un lungo elenco di indisponibili. Non si cercano alibi, ma le condizioni di forma precarie di Iturbe, Manolas e De Rossi unite alle indisponibilità di Maicon, Castan, Astori e Strootman pesano ancora di più quando arrivano avversari di un livello superiore (con tutto il rispetto) alle varie Cesena, Chievo, ecc.

I CAMBI DI GARCIA – Sei cambi rispetto alla Roma scesa in campo dall’inizio contro il Cesena: l’esclusione più inaspettata è quella di De Rossi. Al centro della Roma c’è Keita affiancato da Nainggolan. Pjanic e Totti devono ispirare il gioco. Benitez è a pieno organico e sceglie la velocità di Maggio e Ghoulam per fronteggiare Florenzi e Gervinho, risucchiati e raddoppiati da una fase difensiva sempre bassa quando la palla è alla Roma. Callejon-Hamsik-Insigne, a turno, attaccano alle spalle i difensori della Roma mentre Higuain non dà mai riferimento.

PRIMO TEMPO DA INCUBO – Il Napoli parte come una Formula 1, la Roma si fa sorprendere. In cento secondi Maggio e Ghoulam sono già arrivati sul fondo una volta a testa, anche se l’algerino è in fuorigioco. La terza accelerazione è già decisiva: Insigne rientra sul destro e calcia forte, la deviazione di Torosidis taglia fuori i centrali romanisti ed il resto lo fa Higuain con una splendida acrobazia, 1-0. La Roma non riesce a reagire come fatto in svantaggio contro City e Juventus per merito di un Napoli straripante a livello fisico. I giallorossi perdono tutti i contrasti contro Jorginho e David Lopez, mentre Koulibaly domina. Le traverse e De Sanctis negano il raddoppio al Napoli mentre solo Pjanic e Nainggolan provano ad accendere un barlume di gioco. Keita, molto lento, viene fagocitato dagli avversari. Totti e Gervinho vogliono il pallone sui piedi ma al primo controllo sono sempre bloccati. L’ivoriano spreca malamente anche due regali del Napoli in altrettanti errati disimpegni. Rafael rientra negli spogliatoi con i guanti puliti.

SPRAZZI DI ROMA – Al rientro in campo il Napoli si spaventa: Pjanic combina con Totti sulla trequarti e nello spazio aperto dal movimento del capitano si buttano Gervinho, Nainggolan e Florenzi: 3 contro 2 perfetto per liberarne uno al tiro, l’assist arriva ma Florenzi perde l’attimo e viene chiuso. Al 7′ ancora Totti e Pjanic creano e Florenzi spreca: cross basso dal fondo del bosniaco per l’ala della nazionale che di destro stringe troppo. La terza ed ultima occasione è sempre per Florenzi, ma Rafael chiude bene il primo palo sul suo tiro ravvicinato del romanista. Al quarto calcio d’angolo in tre minuti la Roma si spegne: Koulibaly scatta alla Bolt (ma è sempre Koulibaly), Yanga-Mbiwa si addormenta e tocca a Nainggolan salvare sulla linea sul tocco di Callejon.

PERCHE’ LJAJIC? – Sprecone sì, ma fin lì uno dei meno peggio della Roma. Florenzi al 19′ della ripresa viene richiamato in panchina insieme a Totti: Garcia cambia gli elementi in crescita mentre lascia il fantasma di Gervinho a vagare per il campo. Iturbe e Destro non riescono a dare la scossa con l’argentino steso due duramente nei primi due palloni toccati. Benitez capisce il calo fisico e mette Gargano per Hamsik. L’ultimo cambio di Garcia consegna al Napoli raddoppio e tre punti: Ljajic per Torosidis. Praticamente la Roma chiude in 10. Tagliavento non manca di apporre la sua firma nell’azione del 2-0: Nainggolan viene steso da dietro da Gargano, Higuain ringrazia e innesca Callejon che brucia Holebas e De Sanctis per timbrare l’ottavo gol in campionato.

Il belga e il portiere si disperano ma sembrano essere gli unici. Al fischio di Tagliavento, uscendo dal campo a Totti scappa anche un sorriso. Per carità, nulla da eccepire al capitano, ma le facce dei giocatori della Roma esprimono più sollievo che rabbia per la fine di questa partita. Indipendentemente dal risultato della Juventus a Empoli, il campionato rimane tutto da giocare. Garcia però non può accettare certe prestazioni nei big match.

A cura di Daniele Luciani

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