PANORAMA.IT Garcia e il walkie talkie che sta facendo fare brutta figura al calcio italiano…

Rudi Garcia
Rudi Garcia

Sarò multato? E perché? In Francia è permesso…”. E’ iniziata più di un anno fa la storia fra Garcia (o meglio la panchina della Roma…) e il giudice sportivo. Il motivo? Il walkie talkie, anche se in principio in Livorno-Roma, fu un cellulare. Un anno fa (5 novembre 2013) la prima multa e il tentativo di ricorso della Roma andato a vuoto. Da allora è stato chiaro che, interpretazione o no della Fifa, i walkie-talkie sono illegali nel campionato italiano. Da allora la Roma ha pagato circa 120.000 europer garantire al suo tecnico l’utilizzo della strumentazione rice-trasmittente. Undici sanzioni in 39 giornate, sempre con la stessa motivazione (“… per avere un componente della panchina fatto uso reiteratamente di una apparecchiatura rice-trasmittente”, sempre sottolineando la “recidiva reiterata” e senza mai convincere Rudi e la Roma che no, in Italia proprio non si può.

Il paradosso è che la cosa è organizzata alla luce del sole, con tanto di prove fotografiche come in occasione della sfida contro il Cagliaridel novembre scorso quando Garcia, espulso, salì in tribuna a continuare il suo lavoro comunicando con il fido Scaglia (poi ammonito con diffida e multato) che, a sua volta, parlava ai giocatori. Oppure con testimoni in grado di ricostruire minuto per minuto i suggerimenti di Bompard all’allenatore, come nella recente e sfortunata trasferta al San Paolo di Napoli. Non sempre funziona, evidentemente. Di sicuro costa caro alla Roma e fa fare l’ennesima brutta figura al calcio italiano. Se non si può, esiste un modo di far smettere Garcia?

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