CONFERENZA STAMPA Garcia: “Pronti a morire sul campo. Ritiro? Se intelligente serve. Chapeau a Gerrard, lui come Totti”

Rudi Garcia
Rudi Garcia

Il tecnico della Roma Rudi Garcia ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Udinese, in programma domani sera (ore 20.45) all’Olimpico. Queste le sue dichiarazioni:

Perché secondo lei mancano i gol in questo finale di stagione, soprattutto degli attaccanti?

“Perché ci sono stati tanti parametri, non è il momento di spiegare queste cose. Rimangono tre partite e ora conta solo quella di domani. Gli attaccanti possono ancora dimostrare il loro livello”.

Come sta Ljajic? 

“Dopo diversi problemi fisici, Ljajic ha svolto una settimana normale di allenamenti e sembra tornato al 100%”.

Differenze con la Juve?

“La Juve è sopra a tutti. Noi possiamo fare in modo di fare sforzi per ridurre il gap ma sappiamo che sono bravi, non solo i giocatori ma anche la società. Non c’è altro da dire, sono sopra a tutti. La personalità? Non è un gap di questo tipo ma di esperienza, economico, sportivo: al momento è un gap di tutto e bisogna guardare alle ultime due stagioni”.

Si pensa già al derby? Il ritiro è servito?

“Saremo concentrati solo sulla gara di domani. Come da gennaio, ogni volta che abbiamo fatto male c’è stata reazione importante: domani si deve vedere da subito sul campo, bisogna essere pronti a morire sul campo. Mancano 3 partite, il destino è tra i nostri piedi e se vinceremo le prossime due partite saremo secondi, questo può darci forza in più, carica in più. Vincendo domani saremo vicino al secondo posto. Per il ritiro, non è nella mia cultura: bisogna essere intelligenti, punitivo non serve. Serve fare in modo di far vivere insieme la squadra, preparare bene la gara perché contano solo i risultati. Il ritiro mette tanta pressione su una squadra, a volte ce n’è bisogno, altre meno. Giochiamo con professionisti, uomini che hanno responsabilità: penso che devo trattare i miei non come dei bambini, anche se a volte devo fare il papà cattivo”.

Un vantaggio sapere il risultato della Lazio?

“Non cambia nulla, domani c’è solo un risultato che ci interessa. Qualunque sia il risultato non cambia niente rispetto al fatto che dobbiamo vincere noi”.

Sullo spostamento del derby…

“C’è un regolamento che bisogna seguire e rispettare. Per me non cambia nulla: sarà una gara in cui faremo tutto per vincere, al di là del giorno”.

A meno di tre giornate perché la necessità di imporre regole al gruppo?

“Direi “richiamare” il regolamento, più che scriverlo, perché il regolamento c’era già. Parlando con i dirigenti siamo stati d’accordo a fare richiamo alla squadra, per il momento eccezionale che richiedeva un atteggiamento eccezionale, per via di come abbiamo costruito la settimana”.

Come sta Nainggolan? Le voci di mercato sono tante…

“I giocatori sanno tutto, devono essere concentrati sulle partite e niente altro. Non so chi ha incontrato la società, è il lavoro di Walter quello di preparare la stagione prossima: ne parliamo ad inizio settimana, lontano dalle gare perché voglio essere concentrato. Nainggolan? Radja ha sempre dimostrato di essere al 100%, ha dimostrato di dare sempre il massimo”.

I due allenatori in finale di Champions, uno è andato via per la disperazione, l’altro denigrato prima di venire…

“Non c’ero quando c’erano gli altri allenatori. Parlo di me stesso, io rimango concentrato sul campo, sugli allenamenti, su quello che fa in modo di mettere la squadra in condizione di vincere. I tifosi sono contento quando vinciamo, quando lo facciamo giocando bene è ancor meglio: hanno ragione a voler vincere titoli, la società ha la stessa voglia, così come l’allenatore e i giocatori. Non sarà per quest’anno ma almeno raggiungiamo l’obiettivo di inizio stagione, e in questo ci siamo: abbiamo la possibilità di centrarlo, questo vuol dire che fino a dicembre abbiamo fatto un campionato strepitoso, cosa che non è stata sottolineato. Quello che è più importante è di centrare il secondo posto, sui vecchi allenatori, del passato, per il momento non ho niente da dire”.

Keita e Pjanic?

“Si sono allenati normalmente quasi tutta la settimana, a parte il primo giorno. Hanno fatto seduti importanti sul piano fisico e tattico: se non c’è niente di nuovo tra un’ora non sono solo disponibili, ma lo sono al 100%. Totti, la faccio io la domanda: è un capitano emblematico come Steven Gerrard. Voglio fare un applauso particolare, uno chapeau a Steven Gerrard che finisce la sua avventura di 17 anni al Liverpool. Noi abbiamo la fortuna di avere il nostro capitano”.

Redazione AsRomaLive.it

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