GAZZETTA DELLO SPORT Dzeko gioca e promette «Cara Juve, noi ci siamo»

Dzeko
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Come in un frullatore di emozioni. Una dopo l’altra, difficile che non giri la testa. Pure se ti chiami Edin Dzeko, autografi la maglia con il numero 9 e sei stato accolto da 3mila persone all’aeroporto. In serie: due giorni fa l’ufficialità, ieri la presentazione a Trigoria in un’atmosfera elettrica, stasera il debutto all’Olimpico. Contro il Siviglia, una delle squadre che ha provato a bussare alla sua porta un mese fa, ricevendo un risposta un gentile «no, grazie». «La Roma di questa stagione è migliore di quella della scorsa stagione — ha detto il bosniaco —. Non solo per il mio acquisto, sono arrivati anche altri bravi giocatori. E altri ancora ne arriveranno. Il gap con la Juve? Non so cosa sia successo nella seconda parte della scorsa stagione, so piuttosto che vogliamo essere protagonisti sia in campionato sia nelle coppe». Personalità a mille. Come quando racconta un retroscena legato a un compagno di nazionale, il laziale Senad Lulic: «Ha provato a convincermi a non scegliere la Roma. Così un giorno gli ho chiesto se per caso avesse paura del mio arrivo… Spero di battere lui e la Lazio, ovvio». Magari anche qui qualcosa gliel’avrà spiegata Pjanic: «Seguo la Roma da quando c’è Miralem. Qui c’è un grande progetto. La Serie A non è ai livelli della Premier League, ma ora sta recuperando terreno».

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