STADIO ROMA Caudo: “Abbiamo chiesto a Pallotta di occuparsi anche del parco fluviale”

Giovanni Caudo
Giovanni Caudo

Ha preso avvio, con l’appuntamento del 22 settembre scorso presso la Casa della Città, il ciclo di incontri dell’Osservatorio sullo Stadio di Tor di Valle, volto a presentare alle cittadine e ai cittadini i progetti sull’area del nuovo impianto sportivo. Ospite dell’incontro è stato l’architetto Andreas Kipar, paesaggista di fama internazionale, autore del progetto del nuovo parco fluviale di Tor di Valle, che interesserà un’area grande due volte quella di Villa Borghese.

Il nuovo stadio della A.S. Roma sarà realizzato nel quadrante sud-ovest della città, nel sito del vecchio ippodromo per il trotto, nel quartiere Tor di Valle, tra il GRA e l’autostrada per l’aeroporto internazionale di Fiumicino. L’intervento complessivo riguarderà un’area di 125 ettari: circa la metà sarà destinata a verde, l’11% alle infrastrutture, il 14% a parcheggi, il 15% a spazi pubblici e il 10% a edifici privati.

Queste le parole dell’assessore Caudo: “Vorremmo che l’osservatorio costituito sullo stadio insieme ai due municipi dell’area, possa esaminare puntualmente e dettagliatamente le caratteristiche del progetto. Le migliorie proposte saranno mandate al responsabile del procedimento, c’è un’attività diretta tra l’osservatorio e il responsabile in sede di conferenza di servizi”.

Caudo, poi, parla dell’area del parco fluviale di Tor di Valle: “Il verde non è la ciliegina che dobbiamo mettere per nascondere cose inaccettabili. La proposta che abbiamo ricevuto, con il negoziato che abbiamo fatto, non era prevista quest’area. Nel viaggio sbeffeggiato dalla stampa quando andammo da Pallotta, noi abbiamo chiesto che venisse inclusa anche quest’altra area, destinata al verde pubblico. Abbiamo scritto anche a carico di chi sono i costi della realizzazione e della gestione. C’è bisogno di un sistema di videosorveglianza sempre a carico del proponente. Questa operazione, se si farà, sarà assistita da una convenzione che fissa i tempi, la durata del contratto, in quanto verranno realizzate le opere oltre ad oneri ed obblighi che le parti si caricano”.

Infine, conclude Caudo: “Noi dobbiamo essere concentrati a risolvere il quotidiano ma non possiamo rinunciare alla progettualità, a guardare avanti. Non possono esistere investimenti privati a tempi indefiniti”.

Fonte: comune.roma.it

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