IL MESSAGGERO Barça show, Roma ridicola

Dzeko
Dzeko

(U. Trani) – Il primo ko contro il Barça è umiliante: 6 a 1. Proprio come lo furono il 7 a 1 dell’Old Trafford contro lo United e il 7 a 1 dell’Olimpico contro il Bayern. La Roma in Champions non è da manita, ma da schiaffi. Ne prende e non ne dà. Garcia sbaglia a trasmettere sfiducia al suo gruppo davanti ai campioni d’Europa. Gli annuncia il crollo prima di scendere in campo. La nuova figuraccia, però, può essere cancellata dalla possibile qualificazione agli ottavi. Basta vincere contro il Bate il 9 dicembre all’ Olimpico (oppure il pari, se il Bayer non supera il Barça).

CHANCE PROMOZIONE La rete di Gordeichuk, a fine giornata, conta più di tutte le altre del quinto turno del gruppo E. Perché, grazie all’acuto dell’ esterno offensivo del Bate, la Roma è adesso padrona del proprio destino. Il risultato del Camp Nou, dunque, non incide, anche se la prestazione dei giallorossi è vergognosa. E’come se si fossero arresi prima del fischio di inizio dell’arbitro turco Cakir. Garcia, a parole, avrebbe voluto vedere altro dai suoi interpreti. Senza Gervinho e Salah, con De Rossi solo in panchina, è andato sul sicuro scegliendo i giocatori più esperti a disposizione e schierandoli con il sistema di gioco più equilibrato, il 4-4-1-1 con Pjanic alle spalle di Dzeko, Florenzi e Iago Falque sui lati della linea di centrocampo che in mezzo si regge su Keita e Nainggolan, dietro confermati i 4 di Bologna, cioè Maicon, Manolas, Ruediger e Digne. Il reparto arretrato è sotto esame. Si presenta qui con 25 gol incassati tra campionato (15) e coppa (10) e torna a casa con 31 gol presi. In Champions, con 16, è la peggiore delle 24 squadre della prima fase.

ESIBIZIONE BLAUGRANA Non è, però, la serata giusta per gli esperimenti. Garcia, invece, ci mette lo stesso del suo e alza la difesa, mai successo prima, proprio contro il tridente d’oro dell’ ex Luis Enrique. Messi, Suarez e Neymar ringraziano e, nonostante siano qualificati prima di cominciare con il pari di Borisov, chiudono prestissimo il match. Per la verità, dopo due iniziative del campione argentino che prima fa esaltare Szczesny e dopo lo grazia calciando a lato, Dzeko si pappa di testa la palla dell’1 a 0. Il Barça accelera e in poco più di 3 minuti (dal 15’ al 18’) si prende anche il primo posto nel gruppo E. Suarez fa gol a porta vuota su assist di Dani Alves e Messi fa il solito pallonetto leggero, su imbucata del centravanti uruguaiano, e festeggia finalmente anche in questa edizione della Champions. Neymar lascia il segno iniziando le due azioni, verticalizzazione a destra nella prima e ping pong da favola con Messi nell’altra. I 3 si divertono e chiamano l’applauso per ogni giocata. Su 49 gol stagionale del Barça, 39 li hanno realizzati loro. Suarez, 17 reti in 20 gare (5 in Champions), è finora il più ispirato. Keita gli appoggia sul destro caldissimo, a fine primo tempo, la palla del tris. Tiro al volo da urlo. Il suo.

CROLLO VERGOGNOSO La Roma ci prova con Florenzi, ma il tentativo è per certi versi casuale. Lo spirito è di chi, davanti ai mostri come li ha chiamati Garcia alla vigilia, cerca di limitare i danni. C’è modo e modo, però, di alzare bandiera bianca. Qui al Camp Nou, ad esempio, hanno tenuto meglio, nell’attuale Liga, sia l’Eibar che il Las Palmas che hanno rispettivamente perso 3 a 1 e 2 a 1. Dopo l’intervallo non torna in campo Nainggolan, diffidato come De Rossi: dentro Iturbe. Già si pensa alla sfida decisiva contro il Bate e alla partita di domenica contro l’Atalanta. Il poker è di Piqué, la cinquina di Messi e il sesto gol di Adriano. Rigori parati di Szczesny a Neymar e di ter Stegen a Dzeko che poi fa gol nel recupero: finisce peggio che nell’amichevole del 5 agosto, quando i blaugrana si accontentarono del 3 a 0.

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