Spalletti: “Non voglio entrare nella questione Totti. Pensiamo anche ai primi due posti”

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti

Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha parlato nella consueta conferenza stampa di vigilia, in vista del big match dell’Olimpico di domani sera contro l’Inter.Ecco le sue dichiarazioni:

ASROMALIVE.IT HA SEGUITO LA CONFERENZA STAMPA IN TEMPO REALE

Situazione infortunati
Manolas è stato gestito per un’infiammazione al retto addominale, ma poi si è allenato correttamente. Castan è il primo allenamento che fa dopo questa forte influenza, lo valuterò dopo. Francesco invece ha avuto un fastidio all’anca, è tornato ad allenarsi ieri per cui sarà a disposizione. Gyomber invece deve ancora recperare

Digne, Pjanic e Nainggolan sono diffidati. Quanto peserà in vista del derby?
Abbiamo giocatori che potranno sopperire alle assenze nel caso dovessero non prender parte al derby

Si aspetta un atteggiamento diverso dell’Inter? magari più offensivo?
Hanno giocato tutte le partite per portare a casa il risultato pieno. Sicuramente domani ancor di più, perchè da quanto hanno dichiarato mirano al terzo posto. Lo abbiamo fatto noi che eravamo a -5, è lecito che lo facciano anche loro

Su Daniele De Rossi. Potrebbe arretrare in difesa?
Daniele si può valutare in qualsiasi parte. E’ quel giocatore che ha un po’ tutte le qualità che hanno dei calciatori importanti, quelli che completano il loro atteggiamento in campo in base alle loro caratteristiche naturali. E’ importante la disponibilità del calciatore, che lui ha già dato, per cui può essere impiegato in tutte queste posizioni, tenendo anche conto del resto dei calciatori.

Su Dzeko. Sarà confermato o inizialmente partirà dalla panchina?
Questa volta mi prendo il tempo che ho a disposizione e dico che tutte e due le soluzioni sono possibili, perchè entrambe funzionano e quindi possono essere usate. La formazione verrà messa a punto nell’allenamento di oggi, nella preparazione della partita nelle ore che rimangono.

Pallotta ha ‘scaricato’ Totti per la prossima stagione. Questa gestione della comunicazione è un po’ penalizzante per lei?
Secondo me così non va bene, perchè si rischia di banalizzare una delle questioni più importanti della Roma. Il metodo giusto non è andare alla ricerca di un’opinione in più o andare a sentire qualsiasi persona che parli di Francesco. Secondo me è giusto transennare, dare il tempo di potersi finire di parlare, di potersi capire, da quelle che sono le componenti fondamentali della questione, che sono Totti e il presidente. Il metodo giusto è che si incontrino, che si parlino e che prendano poi una decisione. Quest’ultima deve rendere felice tutte le parti, poi noi prendiamo atto delle loro decisioni. Dobbiamo solo prendere atto di quello che è il risultato di questo confronto. Questa situazione la si banalizza con molti discorsi. Devono decidere loro e basta.

Ha visto Bayern-Juventus? Se si ha pensato a cosa manca alla Roma per essere a quei livelli?
Se devo andare a cercare qualcosa per migliorare la Roma, guardo in casa nostra. Ti posso dire che in quella partita ci sono calciatori eccezionali, una mentalità diffusa di entrambi i club di grande livello. Però poi sono contento di quello che sta facendo vedere la mia squadra. E’ chiaro che tutto si può migliorare, andare a lavorare, essere aperti per trovare cose nuove e mettere sul piatto dei valori che danno una spinta a quello che è l’obiettivo a cui vuoi arrivare. La Roma è già una buona squadra e ci si può lavorare sopra per migliorarla.

La emoziona questa partita?
Mi emoziono tutte le volte che la Roma scende in campo, perchè mi da’ sensazioni forti. Che si giochi con una squadra o l’altra ricevo sempre questo urto che mi da una partita di calcio. L’inter ovvio è un grande club, ci sono state grandi sfide e soprattutto c’è un grande traguardo che riguarda entrambi. Mi auguro che la mia squadra sia all’altezza.

Una partita dal profumo di Champions, ma ci saranno pochi italiani. In un momento in cui l’Italia esce dall’Europa malamente, lei cosa ne pensa?
Dipende che cosa vogliamo sostenere, a cosa vogliamo dare forza. E’ chiaro che il mondo va verso le aperture, bisogna essere all’altezza di quello che propongono fuori se si vogliono avere miglioramenti. Il fatto di difendere il nostro orticello può andar bene per un verso e non per un altro. Per me la soluzione è sempre quella di aprire e di andare a vedere, di imparare, di confrontarsi e di far valere il nostro valore.

Hai la forza di mettere il veto sulla partenza di alcuni giocatori?
Io delle cose che devo dire al presidente non vengo a dirle a voi. Io dico che da qui alla fine del campionato ci sono partite fondamentali di quello che riguarda il futuro di ognuno di noi. E’ chiaro che bisognerà andare a vedere come finirà facendo altri discorsi. Attualmente però le attenzioni bisogna metterle nelle partite che ora abbiamo. Se poi mi cerca un’altra squadra, parlo da giocatore, e poi faccio una brutta prestazione, a me non interessa. Dobbiamo difendere questa posizione e guardare qualche altra cosa, a noi ci garbano le pressioni.

Visto che è stato accostato alla nazionale, lei come obiettivo di carriere se lo è posto?
A me piace fare questo lavoro, tant’è che ho provato a staccare per un po’ e poi sono stato ributtato dentro, quindi il sentimento è quello, poi se lo faccio nel posto che mi piace meglio ancora. Quando hai provato tutte e due queste componenti si guarda al risultato che devi raggiungere. La programmazione va bene, dopo quando sei un po’ tranquillo, nelle condizioni di poter decidere, ora sono dentro una ricerca che va aldilà del condizionamento e di altri pensieri. La squadra deve sapere questa cosa qui, non voglio dare nessun dubbio di quella che è la mia ricerca momentanea. Dobbiamo minimo arrivare terzi, se poi c’è qualcuno che perderà qualche punto, dobbiamo essere bravi noi

Domani partita importante. Sulle barriere…Come se ne esce da questa situazione? Le colpe come le dividerebbe?
A me sembra fondamentale che una persona come Gabrielli abbia dato delle aperture. Bisogna inserirsi in queste dichiarazioni, bravi a diminuire quello che è il proprio orgoglio, sentimento di rivalsa che è una caratteristica dell’italiano in generale. Io dico che dalle parole si legge che se si vuole si trova la soluzione. Questa è la cosa fondamentale. Sono notizie arrivate all’ultimo momento e non ho la possibilità e non lo voglio neanche dire, non conosco la questione fino in fondo per poter indicare chi ha torto e chi ha ragione. Spero solo ci sia buon senso da parte di chi comanda.

Quando è arrivato lei ha trovato una squadra in difficoltà. Una delle cose che la gratifica di più è quella di aver ridato identità a qualche giocatore?
Una delle cose più belle e che ti da più soddisfazione p quello dell’evidenza e dello sviluppo dell’allenamento. Se vedo che i ragazzi sono dentro la causa, che pedalano, che viaggiano, attenti e disponibili, la voglia di fare contrasto e non farsi male e non cadere nelle stupidità, è un risultato importantissimo. Si lavora meglio e si vive meglio nel quotidiano. Ce l’ho un cruccio, che è quello di gente come Keita, Maicon, che si sono ritrovati. Esperienza e qualità in campo, sarebbe stato bellissimo allenarli prima

Sul recupero di Strootman e su De Rossi, reputa fattibile la difesa a 3 solo con lui?
Strootman migliora giorno dopo giorno, quando parlate della faccia di Strootman dice giusto. Lotta per una qualsiasi cosa che gli vada contro per una partita in allenamento. E’ vicino al ritrovare tutte le sue qualità, è chiaro che ha bisogno della partita vera, dove va a riscontrare le situazioni reali. Questo si deve confrontare però anche con il resto della squadra, Strootman avrà il momento quando capirò che potrà sostituire al meglio un suo compagno, bisogna essere bravi a tener conto di tutto. Daniele, come ho già detto, può giocare in tutti i ruoli,  e si può fare anche diversamente.

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