Di Francesco in conferenza: “Dzeko? Sempre stato disponibile, ma adesso è molto più convinto”

Eusebio Di Francesco
Eusebio Di Francesco ©Getty Images

 

Eusebio Di Francesco è intervenuto, come di consueto, in conferenza stampa per presentare il match contro il Verona:

 

Verona, prossimo avversario

E’ una squadra che si è rinforzata molto, specialmente nel reparto avanzato, ma ha anche acquistato un ottimo difensore come Vukovic che ha fatto gol ma ha dato anche solidità e fisicità alla difesa. Davanti ha messo giocatori di struttura e di gamba. Credo che sia una squadra rinnovata in positivo, Romulo è tornato ai livelli che gli permisero di andare alla Juventus.Sarà una partita differente da quella dell’andata.

Dalle parole dei giocatori emerge la voglia di riscatto, ha notato questa voglia durante la settimana?
Ho visto la squadra allenarsi molto bene, con il pensiero giusto e la testa giusta. C’è la voglia di riconquistare la stima e la fiducia di tutti quelli che ci circondano, la gente e i tifosi. Domani deve essere un punto di ripartenza, dopo quello che è stato un periodo negativo.

Lle condizioni di De Rossi?

Si è allenato con noi nel periodo iniziale, adesso abbiamo deciso insieme di dargli qualche giorno in più d’allenamento per portarlo al meglio per la partita contro il Benevento. Per questa partita non sarà convocato.

Con anche l’assenza di De Rossi, ci sarà un cambio di sistema e proporrà il 4-2-3-1?
Tutto potrebbe essere, potrei mettermi anche 5-3-2. Non so ancora la formazione, ho provato un paio di sistemi di gioco. Io non sono abituato a mettere in campo una squadra che non sa quello che deve fare, ho provato alcune soluzioni che potrebbero essere indicate per la partita di domani e per il resto del campionato. Non ho molte soluzioni in mezzo al campo per il ruolo di regista. Ho fuori De Rossi e Gonalons. Non è detto che possa riproporre ugualmente il 4-3-3.

E’ stato un sollievo per lei vedere Dzeko ancora qui? Come ha vissuto la settimana il giocatore?
L’ho trovato disponibile prima e molto più sereno e convinto adesso. Sono mooolto contento che sia finito il mercato.

Ci può spiegare meglio le sue parole sulle vacanze?
Io non voglio trasmettere l’idea di dare alibi sulle sconfitte e quando le cose non vanno bene, e nemmeno me li devo creare io. Intendevo dire che nella gestione generale delle cose si poteva tutti quanti fare qualcosa di più, a partire dall’allenatore, la preparazione e la gestione dei giorni. Non mi piace la sosta fatta così, c’è stato l’obbligo di riposarsi sette giorni. Non mi piace l’idea di giocare dopo una settimana perché non permette di preparare al meglio la gara o perlomeno di mettere un po’ di lavoro nelle gambe dei ragazzi. Non mi piace, vorrei avere 3-4 giorni in più per preparare le partite o dare meno giorni di vacanza o sennò si arriva sempre al limite con il rischio, come è successo a noi, di avere sempre piccoli infortuni.

In questi giorni difficili hai sentito la fiducia della società?
Sì, la sento tantissimo. Per quello che riguarda la società tantissimo, sull’esterno mi sembra di essere tornato ai tempi in cui ero appena arrivato. È giusto così perché fa parte del mio lavoro. Con i ragazzi dobbiamo riprenderci la fiducia e la stima che abbiamo avuto per un periodo di tempo. Solo con le prestazioni e i risultati la possiamo ritrovare, non bastano le chiacchiere, io in primis.

I messaggi dei calciatori dopo il mercato speri che si trasformino in fatti sul campo?
Le parole vanno accompagnate con i fatti. C’è chi può fare solo parole, come nei social, c’è chi può riscattarsi sul campo, come dobbiamo fare noi. Le parole mi sono piaciute tantissimo perché un professionista deve sentire sua la squadra, deve amarla. Quello che ho cercato di dire ai ragazzi, sopratutto in questo periodo, è che devono amare questa squadra, questa società e questi colori. Non bisogna essere ruffiani, ma seri, professionali e dare tutto quello che si ha in campo. Questo spirito deve accompagnare la squadra e la vita dei calciatori.

 

Come ha trovato Jonathan Silva?

E’ un calciatore che avevamo seguito anche in precedenza nel mercato estivo, era tra i papabili terzini sinistri perché vedevamo in lui qualità importanti. Spero di riaverlo con la squadra in una quindicina di giorni. È un ragazzo molto interessante con qualità tecniche e fisiche che, specialmente in ruolo delicato dove abbiamo appena dato via Emerson, può essere il futuro di questa squadra.

Schick come sta?
Le notizie le avrete anche voi. E’ stato un ragazzo un pizzico sfortunato. Il primo infortunio è stato quello più grande. Abbiamo lavorato con grande continuità, due volte al giorno, ha avuto grandissima disponibilità. Ha sentito un fastidio nell’ultimo allenamento. Lunedì tornerà a correre per essere a disposizione. C’è stata grande sfortuna.

A livello psicologico cosa può aver significato la questione Dzeko?
Il gruppo e i calciatori devono pensare prima a fare i calciatori e non pensare alle altre vicende e al mercato. La società ha scelto fortunatamente di mantenere Dzeko, è una vicenda chiusa. Il ragazzo, nonostante le voci, ha avuto ottimi atteggiamenti nei confronti del gruppo, è ben voluto. Non c’è nessuna spaccatura all’interno della squadra o con lo staff e la società, c’è solo il desiderio di riscattarsi. Tutti quanti noi di chiacchiere ne facciamo tante ma ora dobbiamo cominciare a vincere perché abbiamo la possibilità di ottenere l’obiettivo Champions e possiamo fare qualcosina anche in Champions. A volte si dimentica questa competizione e dobbiamo fare il nostro meglio.

Perotti giocherà dal primo minuto o avrà un’altra chance Under? Quali sono i problemi di adattamento del turco?
Non voglio sentire i numeri, perché poi mi offendo. E’ una battuta. C’è un adattamento per un ragazzo venuto da un campionato completamente diverso. Io lo chiamo Django. Questo ragazzo è in grande crescita ma è chiaro che il percorso non è finito. Come Antonucci che dopo la Sampdoria ha avuto 10 pagine sui giornali e poi ha sbagliato una palla ed è diventato un giocatore che può giocare solo in primavera. Under ha bisogno di giocare con continuità, ora si è ambientato, comincia a capire l’italiano, quello che gli chiedo. Magari non parla ancora benissimo la lingua ma è comprensibile. Inizia a diventare un valore aggiunto. Con la Samp è stato sfortunato, un parata di naso e una che era gol l’ha presa con la mano, lì la buona sorte cambia il destino dei giocaotri. Ha dimostrato di essere utile anche a partita iniziata e non solo a partita in corso, come lo vedevo prima. E’ uno dei possibili titolari. Giocherà uno tra El Shaarawy e Perotti.

Se fosse un tifoso cosa penserebbe della Roma? Vuole dire qualcosa ai tifosi?
Abbiamo una tifoseria magnifica, che nonostante tutto ci ha sempre sostenuto nel periodo buio. La squadra ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato ma chiedo solo sostegno, coraggio e forza. Il tifoso romanista dice sempre “Semo nati per soffrì”, dobbiamo continuare a soffrire augurandoci di arrivare ad un risultato importante. Chiedo solo sostegno. Dobbiamo riconquistare la loro fiducia e la loro stima.

 

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