Roma-Milan, Di Francesco: “Adesso basta chiacchiere, solo fatti!”

N'Zonzi
Di Francesco @ Getty Images

ROMA-MILAN CONFERENZA STAMPA DI FRANCESCO – Il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco si è presentato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Milan, in programma domani sera allo Stadio Olimpico alle ore 20:30.

Le dichiarazioni

Come si riparte dopo una sconfitta per 7-1?
Mettendo in campo una prestazione di altissimo livello, non solo fisica ma soprattutto mentale.

Sul Milan
Tre partite fa poteva essere in difficoltà come siamo noi, ma una settimana fa cambiare tutto, giudizi, commenti positivi. In Coppa ha fatto una grande partita, non sarà una partita facile.

Su De Rossi
Prima di tutto mi auguro possa dare una prestazione dal punto di vista della presenza, di essere un po’ il mister dentro la partita, e nello stesso tempo i dubbi saranno sul come sarà in campo. Ho ancora dei dubbi, ma in questo momento riesce a fare tutte le cose senza avere dolore.

Deluso dal nervosismo di Dzeko? Ci ha parlato?
Credo che sia stata la parte più brutta di una sconfitta dolorosa. Edin ha chiesto scusa a tutta la squadra, ma al di la’ di quello che si dice, siamo uomini, ha avuto un atteggiamento sbagliato e non deve più succedere. Quello che dispiace, è che dopo aver preso il 4-1 e rimasti in 10, l’intelligenza sta nel non prendere il quinto gol. La fortuna del calcio, della vita, è che la partita successiva può darti modo di rifarti da un fallimento.

Di recente lei ha definito la sua squadra malata, ora è agonizzante…
Credo che non è guarita, il che è differente. Le risposte delle partite precedenti erano positive e di grande crescita. Mancava la continuità e la gestione di alcune gare, è agonizzante ma non per forza si deve morire. Purtroppo capisco che c’è grande depressione, nella vita esiste questo, la forza sta nel ribaltarla. In questo momento dobbiamo subire, stare zitti e lavorare.

Un anno fa di questi tempi sembrava fosse un blocco unito con la squadra, quindi le chiedo, adesso, lei si sente ancora un blocco unito con la squadra?
Sicuramente dobbiamo migliorare in tante altre cose, c’è il desiderio di potersi rifare. Il ragionamento che faccio è un po’ papà che non è riuscito a toccare le corde giuste ma in altri casi ci è riuscito. Dobbiamo ritrovare le unità d’intenti, e nelle difficoltà non disunirci. E’ successo già in questa stagione, ci siamo ricaduti e questo ci deve far riflettere perché non accada più.

Quando le cose non vanno bene si cerca sempre di analizzare i responsabili. Lei aveva detto che dopo Firenze avrebbe fatto delle valutazioni, e se c’è una colpa principale che si addebita
La differenza tra me e voi è che più trovare le colpe io devo trovare le soluzioni, voi potete scrivere e giudicare, magari in maniera corretta, sbagliata o ingiusta, invece io devo trovare le soluzioni. In questo momento dobbiamo essere più uniti e sinceri nella comunicazione in generale. C’è un libro che dice che quando si va a comunicare ci deve essere lealtà tra le parti, credo che qui dentro sia difficile, ma dentro lo spogliatoio è la cosa più importante di tutti. I principali responsabili di tutto ciò siamo noi e siamo noi a dover rimediare.

Su Under, come sta?
Si sta curando, non è ancora pronto. Sorrido al fatto che oggi mi arriva una lettera che Dzeko non deve giocare, domani ma perché non fai giocare El Shaarawy o Kolarov, sorrido al fatto che la gente non capisce che noi abbiamo bisogno di tutti, chi più o chi meno, la capacità e la nostra forza è di completare i difetti del compagno di reparto. Non so quando Cengiz tornerà, adesso devo pensare ad altre cose.

Di base lei ha detto non mi dimetto. Qual è la circostanza ultima che la porterebbe a fare un discorso del genere?
E’ ovvio che per dimostrare questo….è una domanda che mi avete fatto dopo Bologna, dopo Plzen, ora, è un po’ scontata. Ti rispondo che poi alla fine sono i risultati e le prestazioni che determinano questo. Tanto o riuscite a parlare direttamente con i giocatori e riusciti a capire se siamo tutti uniti, altrimenti possiamo fare tanti discorsi e chiacchiere che lasciano il tempo che trovano. Parlate h24 di questo, le chiacchiere stanno a zero, adesso i fatti, e questi li dobbiamo fare noi, in primis io che sono il responsabile.

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