Roma, Schick si sente rinato con Ranieri: “Sa darci fiducia. Monchi? Sorpreso dal suo addio”

Patrik Schick @ Getty Images

Patrick Schick, attualmente in ritiro con la nazionale della Repubblica Ceca con cui giocherà venerdì sera contro l’Inghiltera, ha rilasciato una lunga intervista al sito ceco isport.cz parlando anche della Roma.

Ecco le dichiarazioni di maggiore rilievo, riportate dal sito del “Corriere dello Sport”: «Dopo l’eliminazione dalla Champions League molte cose sono cambiate, a cominciare dal tecnico. Non è mai bello quando un allenatore viene esonerato e alcune persone perdono il lavoro. Siamo rimasti tutti colpiti dall’addio di Monchi, lui ci difendeva nei momenti difficili. Ranieri adesso sta cercando di creare un ambiente positivo attorno a noi e ci sta riuscendo. È un bravo tecnico ed è riuscito nel suo primo compito: ricompattare l’ambiente e darci fiducia. Sono contento per quello che ha detto su di me in conferenza stampa, io l’ho ripagato con un gol contro l’Empoli. Purtroppo abbiamo perso contro la Spal e questo ci ha complicato le cose, vedremo come si evolverà la situazione dopo la sosta».

Schick ha parlato anche della partita contro il Porto e delle discutibili decisioni arbitrali, in particolare un calcio di rigore non concesso nei minuti di recupero dei supplementari proprio per un fallo sull’attaccante ceco: «Era un fallo visibile anche dalla televisione, sono dispiaciuto. Quando mi hanno atterrato ero sicuro che ci avrebbero fischiato il calcio di rigore. Ma sia io sia la squadra ancora ci chiediamo perché l’arbitro non è andato a guardare il monitor della Var. Ci hanno dato delle spiegazioni a fine partita ma siamo dispiaciuti e ancora non realizziamo il perché di quella decisione. È stata un’eliminazione simile a quella dell’anno scorso quando eravamo sotto di un gol contro il Liverpool e non ci hanno fischiato due calci di rigore. Mi dispiace per come è andata ma devo anche ammettere che il Porto ha giocato molto bene. Non abbiamo messo qualità nella gara di ritorno e i nostri avversari hanno giocato meglio».

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