Capello, un consiglio alla Roma e una bacchettata a Zaniolo

Capello Roma
Capello (Getty Images)

Sull’edizione odierna del “Corriere dello Sport” c’è una lunga intervista a Fabio Capello che inevitabilmente torna a parlare della Roma.

E lo fa a modo suo, senza peli sulla lingua, in modo schietto e sincero. Ecco il passaggio dell’intervista di Italo Cucci che riguarda in modo diretto la Roma.

Fabio, vorrei cominciare dalla Roma…  

«Una squadra in costruzione… Se perde Dzeko ne sentirà la mancanza».  

E intanto ha perso Manolas, ho incontrato De Laurentiis a Ischia, aveva appena chiuso l’affare, soddisfattissimo…  

«E ti credo, per la Roma una grande perdita, per il Napoli un affarone, con lui e Koulibaly una grande difesa per cercare grandi risultati».  

Scusa, torniamo indietro alla Roma…  

«In che senso…».  

L’aria che tira… Totti… De Rossi…  

«Io dico sempre, non solo per il calcio, che bisogna capire i vari momenti della vita, quanto hai dato, quanto hai ricevuto e valutare il tutto, non sopravvalutare… Perché Maldini ha aspettato anni per tornare al Milan? Perché Del Piero un bel giorno se n’è andato dalla Juve? Perché Buffon ci ritorna dopo un anno con una carriera da dirigente davanti? De Rossi deve capire: o appendi le scarpe al chiodo o ti adatti… De Rossi giocatore dalla Roma ha avuto tutto… Io ho smesso a 34 anni e ho cominciato a fare l’allenatore della squadra allievi».  

De Rossi come Totti. Romanticismo?  

«Il romanticismo non è realtà, è materia mediatica, non è sostanza».

 Pensando alla realtà, al futuro, come vedi Zaniolo?  

«Ha grandi potenzialità, ma si è già messo sul piedistallo… Sì, pensa a quando è entrato negli ultimi dieci minuti di Italia-Polonia: non con lo spirito giusto, con la voglia di battersi, sembrava offeso. Be’, sappia che la maglia azzurra pretende uno spirito diverso».

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