Presentazione Fonseca: “Devono rimanere solamente i giocatori motivati”

paulo fonseca e petrachi

NOTIZIE AS ROMA CONFERENZA STAMPA FONSECA – Dal Centro Sportivo di Trigoria, dopo la presentazione del neo Direttore Sportivo Gianluca Petrachi, è la volta dell’allenatore Paulo Fonseca.

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Parla prima Petrachi: “Buonasera a tutti, sono felice e onorato di presentare questo persionaggio che avrete modo di conoscere molto velocemente. Non vorrei aggiungere altro, la cosa che mi sento di dire è che inizialmente nelle mie valutazioni si stava pensando di poter andare su un profilo di un allenatore italiano. In realtà è diventata un’opportunità, sono molto contento di aver avuto modo e maniera di prendere Fonseca”.

Tocca a Paulo Fonseca: “Grazie Gianluca, salve a tutti, sono molto felice di essere qui, sono motivato per lavorare in questa grande squadra e città meravigliosa. Sto studiando per parlare presto con voi in italiano”.

Domani inizia la stagione della Roma, come immagina la sua Roma?
Innanzitutto non sarà la mia Roma ma la Roma di tutti. Sono motivato insieme a tutti, per costruire una squadra che sia ambiziosa e che renda orgoliosa tutti i nostri tifosi.

Ha avuto modo di affrontare la Roma, che ricordo ha dello Stadio Olimpico e della tifoseria?
Non ho un grande ricordo di quella partita perché la mia squadra fu eliminata. Fu sufficiente per capire che tipo di ambiente si respirava quel giorno. Adesso farò di tutto per cercare di motivare questi tifosi a ricreare quel tipo di ambiente che io ho subito.

La Roma viene da un anno difficile, che incidenza pensa di avere sul mercato per rinforzare la squadra?
Stiamo studiando tutte le situazioni per creare una squadra forte, ponderando le scelte, cercando giocatori che possano aggiungere qualità. Quando avremo realizzato e concretizzato altri obiettivi sarà nostra premura comunicarvelo.

Ritiene che Gonzalo Higuain possa essere il profilo giusto?
Ribadisco che sono in piena e totale sintonia con Gianluca. Non ritengo giusto però parlare di giocatori che non sono qui. E’ giusto parlare di quelli che sono presenti in questo momento.

Quale obiettivo le ha dato Pallotta?
Il presidente non ha fissato nessun obiettivo completo. L’obiettivo che io mi pongo è tornare subito in Champions League, ma anche costruire una squadra forte, ambiziosa e coraggiosa. Non sarà sempre possibile vincere, ma anche quando non dovesse sucedere, che la squadra possa rendere orgogliosi i tifosi. Non sono una persona a cui piace fare promesse, ho due anni di contratto, sono convinto che potremmo vincere una competizione, non è una promessa, ma una convinzione.

Ha già parlato con Edin Dzeko? Farà un tentativo per trattenerlo?
Non ho avuto ancora l’opportunità ma so che Gianluca ha avuto modo di farlo. Voglio che restano qui solo quei giocatori motivati e che hanno voglia di lottare per questo club, questo è un prerequisito fondamentale.

Cosa ne pensa di Zaniolo?
Un giocatore con grande talento, nel quale noi crediamo. Quello che sto per dire adesso vale per lui ma anche per tutti i giocatori in rosa. Quello che conta è il presente e il futuro e qualsiasi giocatore faccia parte della rosa attuale deve meritare. Zaniolo gode della mia fiducia al pari dei miei compagni. Credo che si possano fare delle grandi cose, ma quello che conta è il presente, il futuro e la voglia di giocatori che mettano i propri interessi dietro a quelli della squadra.

Ha avuto delle rassicurazioni su alcuni calciatori? Teme che una rivoluzione tanto grande le possa portare via tanto tempo?
Evidentemente ci sono dei giocatori che per noi rappresentano delle certezze e saranno gli astri del futuro. Per quanto riguarda il resto, inizieremo domani a lavorare, è evidente che ci vorrà un po’ di tempo, affinché determinati dettami vengano assimilati. Sono convinto che con i giocatori attuali e quelli che arriveranno si potrà costruire una squadra forte.

Una Roma rinnovata che ha perduto simboli importanti. In che ruolo vede Pellegrini e Florenzi?
Conosco molto bene questi due calciatori perché li ho affrontati e perché ho visto molte partite. Sono giocatori importanti, vorrei conoscerli anche come uomini, perché è un aspetto importante. Ma il discorso di personalità e carattere vale per tutti, per il ruolo in campo vedremo. Per chiudere il discorso, molto spesso parliamo di esigenze che abbiamo, io dai calciatori, la società da noi, ma quello che conta è anche il livello di esigenza che il calciatore pone sulle proprie spalle e su quelle dei compagni. Spero che tutti i giocatori abbiano sempre questo livello di esigenza molto alto, perché può aiutarci a vincere.

Lei per venire qui a Roma ha lasciato una squadra che ha vinto trofei in Ucraina. E’ venuto qui per fare esperienza in un campionato straniero o perché pensa realmente che ci possano essere possibilità di vincere con la Roma?
Sono qui perché ho la ferma convinzione di poter alzare il livello di questo club. Il campionato è difficile e lo sappiamo, il che pone per me una sfida molto affascinante, ma soprattutto sono qui perché ritengo che insieme possiamo scoprire qualcosa di speciale. Quando ho parlato con Gianluca, non ho esitato in nessun momento di accettare l’offerta. Credo che possiamo ambire a qualcosa di speciale.

Sul modulo e sulla fase difensiva in fase di non possesso.
Quella del sistema di gioco non è la questione più importante, ma è la dinamica della squadra. Se avete studiato le mie squadre, avrete visto che sono dinamiche, è chiaro che i principi dell’allenatore sono fondamentali. Se mi domandate se ritengo che i giocatori attuali della rosa possano inquadrarsi nella mia idea di gioco, la risposta è assolutamente si. Per quanto riguarda la questione difensiva, mi sembra che ha vinto il campionato la squadra che ha preso meno gol, ma è un registro che cercheremo di migliorare. Questo non significa che sarà una squadra difensiva, il miglior modo per difendere è quello di tenere la palla. Serve intensità in ogni momento di gioco pur garantendo stabilità difensiva alla squadra. Se tutto questo sarà fatto, il traguardo è vicino. Dirò di più, il gioco ormai lo si conosce, ciò vuol dire che richiederà uno studio più complesso e attento dei nostri avversari. La mia squadra giocherà in maniera strategica per poter battere l’avversario.

Florenzi sarà il capitano della Roma?
Beh, era uno dei capitani della squadra. Questa è una questione che analizzeremo attentamente, la probabilità è elevatissima che continuerà ad esserlo.

Lei è l’ottavo allenatore in 9 anni della società americana. Cosa crede di avere lei in più rispetto ai suoi predecessori che hanno fallito?
Non mi provoca alcuna paura, anzi la paura è un sentimento che non conosco. Rispetto ai miei predecessori non mi piace parlare di me stesso. Se faremo qui buoni risultati vedrete chi sono.

Su Patore e Perotti
Sono giocatori che conosco su cui faccio affidamento. Credo che possano essere utili alla squadra, bisognerà lavorare giorno per giorno.

Che tipo di rapporto instaura con il Direttore Sportivo?
Devo riconoscere che tra me e il direttore c’è un’ottima complicità e insieime stiamo cercando di vedere le soluzioni migliori per la squadra. Poi ci sono due scenari: lo scenario in cui Gianluca mi propone un calciatore e io lo analizzo, e l’altro l’opposto, cercando di prendere le decisioni migliori.

Qual è l’attaccante ideale?
L’attaccante ideale è quello che fa gol

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