Roma, Cassano su Zaniolo : “Si esalta solo contro le piccole”.

Roma, Cassano la spara grossa su Zaniolo: “Si esalta solo con le piccole”. Intanto Capello bacchetta il barese per il suo passato alla Roma.

GENOA, ITALY – MAY 30: Former Roma’s football player Antonio Cassano during the ‘Partita Del Cuore’ Charity Match at Stadio Luigi Ferraris on May 30, 2018 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

Antonio Cassano non conosce mezze misure e lo fa anche dando un giudizio su Nicolò Zaniolo, riportato dal “Corriere dello Sport“: “Non mi esalta a livello qualitativo. Non vedo idee di gioco. Contro squadre “scappate di casa” si vede per forza la superiorità”. Cassano ha inoltre parlato del suo passato in giallorosso: “Se avessi ascoltato Capello, uno dei più grandi allenatori di sempre, avrei fatto cose più importanti. L’ho incontrato per la prima volta nel 2001, mi voleva a tutti i costi a Roma e rifiutai la Juve. Ancora oggi dico di aver fatto la scelta migliore. Il problema è che poi ho combinato dei disastri. Ero pigro. Il mister mi chiedeva di allenarmi, io facevo il contrario. Ho approfittato troppo del mio talento. Avrei potuto fare una carriera clamorosa, ma non vivo di rimpianti. A Madrid arrivai con 93kg, con Capello ne persi 10. Li però devi scegliere: ti alleni al 100% e giochi, fai la vita bella e stai in panchina. Io sceglievo sempre la seconda e stavo fuori fino alle sei del mattino”.

Cassano Roma, Capello lo critica per il suo passato

Intanto Capello, intervistato da Tuttomercatoweb, non ha avuto a sua volta parole tenere nei confronti di Cassano: «Quando me lo sono trovato a Madrid mi dissi: “Ancora qui questo…”. A Roma si perse, come tutti quelli che sono andati lì. Si è fatto coinvolgere da qualche festa di troppo. Dopo Baggio è stato il più grande talento del calcio italiano. La genialità di Cassano è unica. Negli ultimi 20 metri dribblava, rifiniva, calciava. Molti confondono i fuoriclasse con i geni. Sono cose molto diverse. Il più grande dispiacere che ho avuto è lo spreco del suo talento. Antonio si è perso in sciocchezze, in bambinate. Si è fermato al 50% delle sue possibilità. Ricordo che a Madrid avevamo il Gordo (Ronaldo) e il Gordito, cioè lui. Berlusconi nel 2007 mi chiese di Ronaldo, gli risposi che pesava troppo e pensava solo alle donne. Il giorno dopo il Milan lo prese».

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