Cessione Roma, Friedkin: “Un momento davvero difficile”

Cessione Roma, il magnate americano Dan Friedkin ha spiegato a Houston Chronicles le difficoltà che stanno investendo il settore dell’automotive vista l’emergenza Covid in corso

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Dan Friedkin (a sinistra) @ Getty Images

La crisi economica derivante dall’emergenza Coronavirus non conosce ostacoli. Lo sa bene anche Dan Friedkin. Gli affari del magnate americano, da tempo interessato all’acquisto del pacchetto di maggioranza della Roma, sono concentrati in varie direzioni.

Tuttavia il business centrale è rappresentato senz’altro dal settore automotive e il CEO del gruppo Gulf States Toyota ha spiegato a Houston Chronicles tutte le sue preoccupazioni per la situazione attuale.

È un momento particolarmente difficile per l’intero settore ed ovviamente è coinvolta anche Toyota e i suoi partner – ha dichiarato Friedkin -. L’organizzazione sta continuando a monitorare la situazione e prendere decisioni che assicurano un vantaggio a lungo termine per l’azienda  Mentre procediamo, introdurremo una serie di modelli nuovi, riprogettati o aggiornati per soddisfare le aspettative dei clienti”. 

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Cessione Roma, l’interesse di Friedkin è ancora vivo.

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Il presidente della Roma James Pallotta (Getty Images)

Nonostante la crisi in atto però, Friedkin non ha intenzione di mollare la presa per quanto riguarda l’acquisizione della Roma. Il magnate americano ha fatto pervenire nei giorni scorsi un’altra offerta a James Pallotta per convincerlo a cedere la società capitolina.

Si tratta di 490 milioni di euro tutti cash, ma l’attuale presidente giallorosso sembra ancora non essere convinto dell’affare. Pallotta ha fissato la deadline per la vendita del club al 31 agosto, ma al momento continua a temporeggiare e a guardarsi intorno come se stesse aspettando altri potenziali acquirenti.

In realtà durante questi mesi l’unico a dimostrarsi concretamente interessato a rilevare il pacchetto di maggioranza della società è stato proprio Dan Friedkin, e la situazione attuale lascia anche presupporre che se non ci fosse stata l’emergenza Coronavirus la Roma probabilmente avrebbe già un nuovo padrone.

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