Roma, progetto Tor di Valle | Scattano le manette

Il progetto Tor di Valle si complica e rischia di affondare definitivamente: arriva una condanna e due assoluzioni

Ippodromo di Tor di Valle (Getty Images)

Continuano i problemi riguardanti la gestione dei terreni di Tor di Valle. Proprio in quelle zona da anni la Roma sta sondando il terreno per la realizzazione del nuovo stadio di proprietà giallorossa. Il progetto del nuovo stadio è partito sotto la presidenza di James Pallotta, ma la nuova proprietà Friedkin sembrerebbe intenzionata ad ereditarne le intenzioni. Insieme a quella di Tor di Valle si valuta anche l’opzione che porta allo Stadio Flaminio, al momento abbandonato e lasciato in rovina.

Mentre il nuovo head of government affairs, Stefano Scalera, continua a cercare la giusta posizione per il nuovo stadio, la gestione dei terreni di Tor di Valle subisce un duro colpo. Arrivano infatti una condanna e due assoluzioni nel processo di primo grado proprio riguardante i terreni.

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Progetto Tor di Valle, condannato a 3 anni Papalia: assolti Ciccozzi e Saggese

Ippodromo di Tor di Valle (Getty Images)

Termina il processo di primo grado riguardante i terreni di Tor di Valle. Prima di affrontare l’argomento va specificato che il processo non è legato al progetto del nuovo stadio della Roma. Fatte le dovute premesse, arrivano le sentenze per Gaetano Papalia, presidente dell’ipprodomo, Mauro Ciccozzi, liquidatore della società Ippodromo e Michele Saggese, amministratore della Sais. Secondo quanto riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, per Papalia è arrivata la condanna a 3 anni di reclusione in carcere per bancarotta patrimoniale, risalente all’indagine del 2013. Assolti invece Ciccozzi e Saggesse perché il fatto non sussiste.

Dunque la gestione dei terreni dell’ippodromo continua a riservare molti problemi, cosa che potrebbe far desistere eventuali investitori nel progetto di bonifica del territorio. Anche la Roma infatti sembrerebbe più attratta dalla zona rappresentata dallo Stadio Flaminio, che al momento è abbandonato, per la costruzione dello stadio di proprietà. Oltre ai giallorossi anche la Roma Nuoto valuta la possibilità di investire nello Stadio Flaminio per la costruzione di nuovi impianti proprio per la società di nuoto.

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