Calciomercato Roma, Pinto nei guai | I tre nodi da sciogliere

Calciomercato Roma, Pinto è nei guai: ecco i tre nodi da sciogliere da qui alla fine delle trattative. Le ultime e i dettagli

Steven Nzonzi, un altro elemento da piazzare prima della chiusura delle trattative ©Getty Images

Dalle loro cessione dipende anche – e soprattutto – l’arrivo di Zakaria alla corte di Mourinho. Il tempo stringe e, dopo averne piazzati diversi anche negli ultimi giorni, per Tiago Pinto inizia il rush finale anche per quanto riguarda quegli elementi in uscita e messi tra gli esuberi che ancora non hanno trovato una sistemazione. E non sarà facile riuscire a cederli in così breve tempo, perché, fino al momento, i tre in questione hanno rifiutato tutte le offerte che sono arrivate dalle parti di Trigoria. Una situazione assai calda. Per l’ultimo assalto al centrocampista del ‘Gladbach, comunque, sembrerebbe possa bastare solamente una cessione. 

Tenendo presente che per Fazio è assai probabile una destinazione in Italia, con il Genoa che avrebbe fatto un’offerta, le grane principali riguardano Nzonzi, Pastore e Santon. Il francese all’inizio del mercato ha rifiutato un triennale dal Benfica. Il padre ha rifiutato tutte le altre offerte. Al momento rimane aperto un discorso con un club degli Emirati Arabi. Ma l’operazione è in fase di stallo.

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Calciomercato Roma, gli altri nodi di Pinto

Davide Santon
Davide Santon ©Getty Images

Poi ci sono le operazioni legate a Pastore e Santon. Il centrocampista argentino da due anni praticamente non gioca. Ha avuto problemi fisici e un’operazione nel mezzo. Un enorme guaio non solo per lui ma anche per Tiago Pinto che, a quanto scrive il Corriere dello Sport in edicola questa mattina, sarebbe pronto a dargli la lista gratuita e pagargli fino all’ottanta per cento dell’ingaggio. Un clamoroso incentivo all’esodo.

Infine Santon: l’esterno ha avuto offerte dalla Turchia. Ma prende tanto. E in Italia è difficile per le squadre di seconda fascia poter sostenere uno stipendio come il suo. Un altro problema da tenere in considerazione. E a poco più di una settimana dalla fine delle trattative, diventa sempre più difficile riuscire a sbarazzarsi di questi elementi che pesano solamente nei monte bilanci. E nemmeno poco, aggiungeremmo.

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