Roma, riecco il Fair Play Finanziario | La Uefa scrive al club

La Uefa ha inviato alla Roma una comunicazione relativa al rispetto dei parametri sul Fair Play Finanziario.

Sin dal momento del loro arrivo alla guida della Roma, nell’estate 2020, Dan e Ryan Friedkin hanno chiarito le proprie ambizioni per il futuro del club. Ambizioni importante e con un obiettivo chiaro: riportare, nel giro di qualche anno, la squadra giallorossa a competere ai più alti livelli del calcio italiano ed internazionale. Un percorso non semplice, complicato per giunta dalle oggettive difficoltà che, negli ultimi 2 anni, hanno colpito il mondo del calcio.

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Dan Friedkin ©LaPresse

La crisi economica derivante dalla pandemia di Covid-19 non ha infatti risparmiato i top club europei, con una contrazione dei ricavi che ha complicato non poco i piani di diverse società. I Friedkin, dal canto loro, non hanno mai fatto mancare il proprio supporto economico alla Roma. E continueranno a farlo in futuro, anche se in queste settimane torna ad affacciarsi sul calcio europeo una questione che la Roma ha conosciuto bene in passato: quella del Fair Play Finanziario.

Roma, comunicazione Uefa | Riecco il Fair Play Finanziario

Il complesso di regole varato dalla Uefa per tenere sotto controllo i conti dei club, nonostante l’alleggerimento successivo alle vicende pandemiche, non è mai stato del tutto smantellato. E nonostante una profonda revisione delle norme sia inevitabile – con nuove regole che saranno riscritte entro maggio per entrare in vigore probabilmente nella stagione 2024/25 – l’Uefa nei mesi scorsi ha passato al setaccio i bilanci di moltissimi club europei. Risultato: il Covid si è fatto sentire, con circa 30 club che non hanno rispettato i parametri fissati da Nyon. Tra questi, spiega La Gazzetta dello Sport, figurano Inter, Milan e Roma: società cui la Uefa ha già provveduto ad inviare una comunicazione scritta. Probabile che nelle settimane a venire si aggiunga anche la Juventus.

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Aleksander Ceferin ©LaPresse

Nel 2020 la Uefa aveva provveduto ad estendere da 3 a 4 anni il periodo per rispettare il disavanzo concesso di 30 milioni complessivi, al netto delle perdite virtuose (come ad esempio gli investimenti sul settore giovanile). Eppure questo ammorbidimento non è bastato a mettere al sicuro tutti. Ben 30 squadre europee risultano al di fuori dei parametri. Difficile prevedere cosa succederà adesso. I nostri club si aspettano di essere accompagnati in questa fase transitoria che condurrà all’entrata in vigore delle nuove regole. Non si possono escludere sanzioni, ma questa strada appare comunque improbabile: i club coinvolti, come detto, sono circa 30 in tutta Europa. Pensare a un intervento così massiccio da parte della Uefa appare complicato.

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