Terremoto plusvalenze, la sentenza ufficiale del Tribunale Federale

Terremoto plusvalenze, è da poco arrivata la sentenza del Tribunale Federale sulla tanto discussa questione.

La vicenda aveva catalizzato non poca attenzione a livello mediatico e non solo. Questo, soprattutto alla luce dell’importanza dei nomi di dirigenti e club coinvolti, relativamente ai quali si è espresso il Tribunale Federale dopo il processo in primo grado tenutosi quest’oggi.

Plusvalenze
Andrea Agnelli ©LaPresse

La procura aveva messo sotto indagine l’operato di società e lato dirigenziale, coinvolgendo ben 59 profili tra i quali Andrea Agnelli e Aurelio De Laurentiis. Il numero uno bianconera rischiava un anno di condanna sportiva, così come il patron partenopeo per il quale erano stati chiesti 11 mesi e 5 giorni.

Gli stessi club (in tutto 11) sono stati prosciolti, riducendo ad una mera bolla di sapone una vicenda che rischiava di essere ben più fragorosa.

Terremoto plusvalenze, il comunicato ufficiale dopo la sentenza del Tribunale Federale

Roma
Andrea Agnelli ©LaPresse

Nei prossimi giorni emergeranno le motivazioni ufficiali ma lo scacco della parte accusatoria è legato al sistema della procura volto a valutare il valore dei giocatori. Quest’ultimo evidenziava i valori considerati gonfiati riguardanti diversi giocatori coinvolti in determinate operazioni ma che è stato demolito dalla sentenza odierna.

Di seguito il comunicato.

“Le società erano state deferite per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club che erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili. Le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni”.

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