Calciomercato Roma, braccio di ferro con Pinto: il presidente blocca tutto

Continua il braccio di ferro con Tiago Pinto per mettere a segno il colpo: il presidente però storce il naso e frena la trattativa

Il calciomercato sta per arrivare al giro di boa, anche se fino ad ora non ci sono stati grandi fuochi d’artificio. La Roma continua a lavorare in chiave cessioni per cercare di raccogliere un guadagno necessario per le casse giallorosse per poter portare a Mourinho qualche rinforzo in queste ultime due settimane di calciomercato. Il nome in cima alla lista delle partenze è Eldor Shomurodov.

Tiago Pinto, general manager della Roma ©LaPresse

L’attaccante uzbeko è totalmente fuori dai piani di José Mourinho e fatica a raccogliere minuti in campo. Il Torino è in forte pressing per cercare di portarlo alla corte di Juric in questo calciomercato invernale. Il giocatore sarebbe convinto del trasferimento, ma manca l’accordo con la Roma. Braccio di ferro con Pinto con il presidente Cairo che frena.

Calciomercato Roma, Cairo storce il naso: il riscatto di Shomurodov non convince

Il futuro di Eldor Shomurodov sembra essere sempre più lontano dalla capitale. Per lui non c’è più spazio e questo si è capito da tempo. Così si cerca una sistemazione immediata per l’attaccante, che potrebbe essere il Torino. I granata insistono ma manca l’accordo con la Roma. Il nodo principale riguarda la formula della trattativa.

Urbano Cairo, allenatore del Torino ©LaPresse

Secondo quanto riportato da ‘Tuttosport’, ci sarebbe un braccio di ferro tra le due parti con la Roma che vorrebbe l’inserimento dell’obbligo di riscatto e il Torino invece lo eviterebbe. Proprio sull’obbligo di riscatto potrebbe entrare in gioco il presidente granata Urbano Cairo, che avrebbe storto il naso all’idea di dover sborsare 12 milioni obbligatoriamente per il riscatto di Shomurodov a fine stagione, frenando un attimo. Dunque in questi giorni le due parti continueranno il braccio di ferro tra diritto e obbligo di riscatto, ma l’operazione sembra a buon punto. In due settimane può succedere di tutto, ma la sensazione è che le due parti potrebbero avvicinarsi e che il caso Shomurodov, la cui partenza si discute dalla scorsa estate, possa finalmente risolversi in questa finestra invernale.

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