Aggressione all’arbitro e mazzata del giudice sportivo che ha punito tutti in questo modo. Mano pesante dopo i fatti alla fine del match
La mano del giudice sportivo è stata pesantissima. Ma non poteva essere altrimenti. Quando c’è un’aggressione appare giusto non guardare in faccia nessuno e soprattutto cercare di reprimere, con le squalifiche, quelli che possono essere dei comportamenti sicuramente da condannare.
In questo caso protagonista è stato il campionato di Seconda Categoria ligure: la partita tra Mele e Granarolo finita 2-2 con gli ospiti che, come si legge nel comunicato ufficiale, hanno pareggiato proprio nel recupero. Ma prima c’è stato un presunto tocco di mando che avrebbe aiutato la formazione ospite a trovare il pari. E questo fatto, non rilevato dal direttore di gara, ha acceso in maniera importante gli animi. La situazione quindi è sfuggita di mano.
Aggressione all’arbitro, squalifiche pesantissime
Il presidente del Mele ha aggredito l’arbitro: Massimo Parodi, dopo essere entrato in maniera impropria sul terreno di gioco “ha sgambettato l’arbitro e successivamente lo ha insultato, minacciato e colpito con due violente spallate”. Il comportamento aggressivo del massimo dirigente, poi, è continuato anche all’interno dello spogliatoio. Tant’è che alla fine è arrivata una pesantissima squalifica, fino al 31 dicembre del 2026.

Ma non è finita qui, perché anche un altro calciatore dei padroni di casa ha spinto l’arbitro: per lui è scattata la squalifica fino al 9 novembre del 2025. Insomma, una reazione che non si deve in nessun modo vedere su un campo di calcio che ha portato a questa decisione giusta, senza dubbio. Non si può minimamente pensare di poter aggredire un arbitro anche se questo ha sbagliato. Sperando che episodi del genere non si vedano più su un campo di calcio.