Lotta interna per il VAR e scontro tra arbitri: “Non lavorano serenamente”

Caos arbitri, Filippo Roma e l’annuncio ai microfoni di Tv Play dopo il servizio de “Le Iene”. Ecco le sue parole.

Se il momento in casa Roma resta delicato quanto potenzialmente cruciale per delineare il cammino della squadra ereditata da De Rossi dopo le tante difficoltà incontrate in questi ultimi mesi di gestione da parte di José Mourinho, è altrettanto giusto evidenziare come il movimento calcistico tutto sia alle prese, da diverso tempo, con questioni che hanno certamente generato attenzione e polemiche nel nostro campionato e non solo.

Caos arbitri
Var (Lapresse) – asromalive.it

In ordine cronologico, la vicenda certamente più fresca riguarda quel caso arbitri nato con la recentissima inchiesta giornalistica di Filippo Roma de “Le Iene”, incentrata sulle pesanti esternazioni di un direttore di gara di Serie A, rimasto nell’anonimato ma espressosi con chiarezza sulle dinamiche e le pesanti problematiche endogene al mondo AIA e delle designazioni arbitrali.

Caos Arbitri, Filippo Roma a Tv Play dopo il servizio de “Le Iene”

A tal proposito, dunque, non devono sfuggire le dichiarazioni del giornalista de “Le Iene”, intervenuto ai microfoni di Tv Play per scandagliare ulteriormente i contenuti del servizio andato in onda nella serata di martedì 23 gennaio. A seguire l’estratto delle sue posizioni.

Caos arbitri
Var (Lapresse) – asromalive.it

“Sono stato contattato io tra fine novembre e inizio dicembre dall’arbitro in questione; sono molto vicini a ricorrere ad azioni legali, perché questo gruppo di persone non si sente più tutelato dal mondo arbitrale, basato ormai solo sulla politica. Non lavorano più serenamente. Diversi arbitri di diverse categorie ci hanno confermato la testimonianza che è andata in onda. Continueremo a lavorare”.

“Nel mondo arbitrale c’è una lotta interna tra due fazioni, con il VAR a fungere da terreno di scontro. Se poi questa lotta interna tra gli arbitri si riversa sulle partite, falsandole, questo è un grosso problema. Ovviamente abbiamo pubblicato tutto il materiale in nostro possesso. L’anonimato era obbligato: si tratta di un direttore di gara in attività. Noi abbiamo verificato e poi tuteliamo le nostre fonti. Abbiamo analizzato gli episodi che ci ha raccontato”.

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