Partita da ripetere, UFFICIALE: l’errore del direttore di gara è stato evidente e il giudice sportivo ha deciso. Ecco cosa è successo e il provvedimento finale
Ufficiale, la gara è da ripetere. La decisione è arrivata dal giudice sportivo che, dopo aver esaminato gli atti che gli sono stati presentati dall’arbitro, ha deciso di ribaltare quello che il direttore di gara aveva fatto durante il match.
Una partita che il fischietto in questione aveva deciso di chiudere nel secondo tempo per un presunto lancio di un sasso all’interno del terreno di gioco. Ma qualcosa non ha convinto né i presenti, né quelli che alla fine hanno dovuto giudicare l’accaduto. E questo ha portato ad un fatto ovviamente incredibile. Ma andiamo a spiegare quello che è successo, prima di riportare la sentenza del giudice sportivo. Nel corso di un match di Promozione calabrese, Soccer Montalto-Malvito, con i padroni di casa in vantaggio per uno a zero, si sarebbe verificato il lancio appunto di una pietra in campo. E questo aveva portato l’arbitro a sospendere il match.
Partita da ripetere: c’è l’errore dell’arbitro
“Il presunto sasso però, come si evince dalla nota del club rossoblù – si legge su LaC News – apparsa subito dopo la sospensione del match, non è stato mai rinvenuto in campo. Insomma, uno scenario quasi surreale e che aveva portato la Soccer Montalto alla clamorosa decisione del ritiro dal campionato.

E il giudice sportivo ha dato ragione al club che si è sentito parte lesa: annullando il provvedimento del direttore di gara e disponendo il recupero della partita. Si ripartirà dal minuto 22 della ripresa. Il Giudice cita la norma che inchioda alle responsabilità la terna arbitrale: “Non esistevano i presupposti per la sospensione della gara. Si poteva ovviare alla problematica con altro tipo di provvedimento previsto dai regolamenti”. “La Società, certa che sarebbe stato corretto il marchiano errore, si dice soddisfatta del provvedimento del Giudice territoriale, sottolineando che la Soccer Montalto è conosciuta nel mondo del calcio dilettantistico per essere sempre corretta con gli avversari e con la terna arbitrale; né tantomeno può essere tacciato di pubblico facinoroso i pochi spettatori che si registrano nelle partite interne dei rossoblù, peraltro sempre corretti”.