I 5 argentini nella storia della Roma: Dybala ‘chiude’ un tridente da sogno

Da Dybala a Batistuta: ecco la top Five dei migliori argentini che hanno indossato la maglia giallorossa, selezionata dalla nostra redazione

Quella che sembrava soltanto un momentaneo cambio di rotta ha finito con il configurarsi come una vera e propria inversione di tendenza. Lasciandosi alle spalle i lampi verdeoro che ne avevano impreziosito gli ultimi decenni, una Roma sempre più argentina vuole continuare a rispondere presente, illuminando una stagione che dopo le ombre della gestione Juric potrebbe clamorosamente offrire inaspettati margini di manovra.

Dybala in procinto di sistemare il pallone
I 5 argentini nella storia della Roma: Dybala ‘chiude’ un tridente da sogno (LaPresse) – AsRomalive.it

La doppietta tutta classe e talento siglata da Paulo Dybala contro il Porto ha spalancato le porte alla qualificazione della Roma agli ottavi di Europa League. Impreziosendo una prestazione da vero leader, l’attaccante argentino si è letteralmente caricato la squadra sulle spalle nel momento più difficile della stagione, mettendo il suo zampino anche nell’apertura panoramica con la quale ha aperto la strada alla discesa di Angelino nell’azione del momentaneo 3-1. La chiosa con la quale Ranieri aveva riassunto l’importante tecnica e caratteriale della ‘Joya’ per la squadra è stata per certi aspetti profetica: “Io la penso come Mourinho. C’è molta differenza tra una Roma con Dybala e una senza Dybala”.

Migliori 5 argentini della Roma: Dybala tra presente e futuro

Le magie del numero 21 contro i Dragoes sono state accompagnate dagli applausi scroscianti dell’Olimpico che ne ha omaggiato l’uscita dal campo con una standing ovation d’altri tempi. La rovente estate che avrebbe potuto sancire l’addio della ‘Joya’ dal pianeta Roma è ormai solo un lontano ricordo. L’ex vice capitano della Juventus sta zittendo anche (i pochi) che ne caldeggiavano una cessione, giudicandola un toccasana secondo una mera logica economico-finanziaria. Ma il calcio, si sa, è fatto di sogni che i soldi e i numeri non riusciranno mai a spiegare.

L'esultanza di Dybala dopo la rete siglata contro il Venezia
Migliori 5 argentini della Roma: Dybala tra presente e futuro (LaPresse) – AsRomalive.it

Se già le 42 reti messe a segno dal suo arrivo nell’agosto del 2022 (di cui nove in Europa League, trentuno in Serie A e due in Coppa Italia) rappresentano un biglietto da visita tutt’altro che trascurabile, la qualità negli ultimi 30 metri e il trasporto con il quale i tifosi della Roma accompagnano ogni giocata di Dybala è qualcosa di unico. Riproponendo con una leggera variatio il titolo di una canzone che ci ha accompagnati come un leit motiv negli ultimi mesi, verrebbe proprio da dire: ‘Sesso e tango’. Rivitalizzata anche grazie agli innesti di Paredes prima e Soulé poi, la ‘colonia’ argentina è letteralmente ritornata alla ribalta in casa Roma. La danza ipnotica con la quale la ‘Joya’ riesce a calamitare su di sé i palloni che scottano permette – dunque – di aprire ulteriore il discorso, passando in rassegna anche gli altri argentini che, in tempi e in modi diversi, hanno contribuito a scrivere pagine importanti in giallorosso.

Roma, migliori argentini all time: la ‘zampata’ di Pedro Manfredini, il piedone della Capitale

Questo viaggio a rebours che ci accingiamo a compiere non poteva non iniziare da un calciatore il cui piede è diventata leggenda. Ci stiamo riferendo a Pedro Manfredini, il ‘Piedone’ della Capitale. Re delle triplette, il nativo di Mendoza detiene ancora il record come attaccante argentino più prolifico con la maglia della Roma, tra le cui file ha militato dal 1959 al 1965. In giallorosso ha infatti collezionato complessivamente 169 presenze, mettendo a referto 104 reti.

Gli bastarono appena 16 minuti per bagnare con un gol il suo esordio con la maglia della Roma nella sfida in casa contro il Cagliari; prestamente fisicamente, Manfredini si esaltò anche grazie agli assist di Arne Selmosson e Antonio Angelillo. Forza d’animo, voglia di vincere, capacità di incidere nei momenti topici dell’incontro e una una verve da vero trascinarono furono alcune delle caratteristiche che permisero ad uno dei migliori realizzatori della Coppa delle Fiere di entrare nel cuore dei tifosi della Roma.

Abel Balbo alla Roma, un argentino a ‘metà’: la storia di un vincente

“Avevo voglia di vincere qualcosa d’importante con la Roma e per la Roma. Ci sono riuscito pur giocando poco, non lo dimenticherò mai”: così Abel Balbo commentò la scelta di ritornare a vestire la maglia che aveva ormai tatuato sul petto, ritagliandosi un ruolo non banale nella stagione 2000-01, quella del terzo Scudetto. Un legame viscerale quello che unì l’oriundo poi naturalizzato italiano, nato sin dai primi giorni.

Abel Balbo sorridente davanti alle telecamere
Abel Balbo alla Roma, un argentino a ‘metà’: la storia di un vincente (LaPresse) – AsRomalive.it

Primo grande colpo di mercato griffato Franco Sensi, l’attaccante mise a segno il suo primo gol con la nuova maglia nel 1993, al suo secondo gettone ufficiale contro una delle avversarie di sempre: la Juventus. Iconica l’esultanza che ne seguì, con un bacio stampato all’indirizzo di quella Curva che non tarderà a farne una vera e propria bandiera. Attaccante ‘moderno’ per i suoi tempi, tra il 1993 e il 2002 il bomber vestì la maglia della Roma in sette stagioni, mettendo all’attivo 87 reti nelle 182 presenze che di fatto lo hanno proiettato nella classifica all time degli argentini ‘giallorossi’ con più presenze. Un leit motiv il coro che i tifosi gli dedicarono, rimodulando almeno in parte il brano ‘No limit’ con tanto di “Abel, Abel Balbo, Abel Balbo, Balbo, Balbo…”.

Classifica dei migliori argentini della Roma: Batistuta on fire

Anno dello Scudetto con Fabio Capello, dicevamo. Ed è a quest’altezza che si intrecciano le storie di Balbo, Batistuta e Samuel, gli altri due autorevoli protagonisti della parentesi tutta argentina che ci accingiamo a concludere. Eroe indiscusso dello Scudetto del 2001 – stagione nella quale, oltre a mettere a segno una delle tre reti nella partita decisiva contro il Parma, conquisterà anche il titolo di capocannoniere – ‘Batigol’ ha avuto il merito di lasciare subito il segno.

L'esultanza di Batistuta per un gol con i suoi compagni
Classifica dei migliori argentini della Roma: Batistuta on fire (LaPresse) – AsRomalive.it

Sin da quando, in un assolato pomeriggio del giugno del 2000, davanti a 15 mila persone in tripudio per accogliere il suo nuovo attaccante, l’argentino dimostrò quella tranquillità che ha spesso contraddistinto gli uomini vincenti. A chi gli chiedeva (costantemente) se sentisse il peso della responsabilità rappresentata dal suo acquisto, Batistuta replicò senza mezzi termini: “Altro che responsabilità, qui ti viene soltanto voglia di giocare e vincere; ho scelto la Roma perché si pensa in grande”. L’argentino non prende la maglia numero 9 (appannaggio di Montella) ma la 18: la stessa che lo eleverà nell’Everest dei grandi della storia della Roma. Classe, grinta, poliedricità e imprevedibilità: letale come il gesto iconico che mimava esultando, Batistuta ha rappresentato la ciliegina sulla torta di una squadra della quale ha contribuito ad alzare l’asticella.

I 5 argentini più impattanti della storia della Roma: Samuel ‘ministro’ della difesa

Per creare una squadra al limite della perfezione, si sa, l’ingrediente giusto è l’equilibrio. Ragion per cui, sembra assolutamente doveroso chiudere questa carrellata a ritmo di tango con un calciatore che di mestiere ha fatto – disimpegnandosi egregiamente – il difensore: Walter Samuel. L’argentino aveva soltanto 22 anni quando nell’estate del 2000 si trasferì ufficialmente alla Roma: al termine di una trattativa piuttosto movimentata, Franco Sensi trovò l’accordo con il Boca Juniors per una cifra complessiva che si aggirava sui 34 miliardi di lire.

Samuel dopo un gol in compagnia di Batistuta
I 5 argentini più impattanti della storia della Roma: Samuel ‘ministro’ della difesa (LaPresse) – AsRomalive.it

Sia pur piuttosto giovane, Samuel dimostra sin da subito la stoffa da leader, guadagnandosi subito un posto da titolare che, nonostante i tanti impegni anche con la Nazionale argentina – di fatto non perderà mai. Lo scacchiere di Fabio Capello ne esalta le caratteristiche, supportato da altri baluardi come Zago e Aldair. La vittoria del terzo Scudetto e la Supercoppa italiana i trofei sollevati da quello che altrove sarà poi ribattezzato: “Il muro”.

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