Torino-Roma e nuovo allenatore: la conferenza stampa di Ranieri

L’ultimo atto dell’esperienza di Claudio Ranieri sula panchina della Roma e in generale in carriera. Contro il Torino il mister chiude il cerchio e le sue parole tradiscono un pizzico di emozione

I giallorossi sono arrivati a giocarsi qualcosa di davvero importante, considerando la chance del Venezia di rendere la vita dura alla Juventus. Comunque vada sugli altri campi, la Roma ha l’obbligo di crederci fino in fondo, per non avere recriminazioni.

Claudio Ranieri in conferenza stampa
Torino-Roma e nuovo allenatore: la conferenza stampa di Ranieri (AsRomaLive.it)

 

Siamo arrivati alla 38a giornata di Serie A, quella che chiude i giochi e decreterà chi sarà insieme a Napoli, Inter e Atalanta a giocare la prossima Champions League. Al di là del risultato sportivo c’è da tenere in considerazione l’introito derivante dalla Champions League, fin troppo importante non solo per la Roma, ma anche per Lazio e Juventus.

Ranieri vuole tenere altissima la concentrazione, anche se l’intervista uscita ieri notte su Repubblica ha destabilizzato un pizzico l’ambiente. Le curiosità da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori sono tutte concentrate sul none del nuovo allenatore, con una piccolissima percentuale di attenzione sulla sfida del Grande Torino.

LE PAROLE DI CLAUDIO RANIERI:

La premessa è sull’ultima conferenza di mister Ranieri, con un ringraziamento per il rispetto mostrato: “Grazie a voi, mi rispettate e io rispetto voi. Fate un lavoro difficile e io non sarei in grado, ma vi ringrazio”. Poi su Torino-Roma e sull’ultima gara: “Vorrei innanzitutto ringraziare i tifosi della Roma per la coreografia della gara col Milan, non me l’aspettavo. Ora siamo entrato in Europa, non sappiamo quale Europa. Ora dobbiamo dare tutto noi stessi. Questo campionato è stato molto interessante, c’è chi lotta per la salvezza, per lo scudetto, per l’Europa, è davvero molto bello per i tifosi”.

Poi si parla sulle sensazioni alle 23 di domenica, quando tutto sarà finito. Un voto anche alla stagione: “Io so solo di aver dato tutto quello che avevo, come accaduto sempre nella mia carriera. Sul discorso delle 23 dico che non sono bravo ad esternare quello che ho dentro. A Cagliari ero contento perché sapevo che tutto era finito, ora penserò solo a passare una bella estate come quella scorsa, con gli amici di sempre”.

Contro il Torino ci saranno anche Dybala e Pellegrini aggregati e Dovbyk, le sue condizioni: “Credo che partiranno tutti, ancora non l’ho chiesto ma penso di sì. Dovbyk sta meglio, è stato un bell’allenamento e siamo pronti. Il Torino ce la metterà tutta e noi sappiamo di dovercela sudare, ma siamo pronti”.

Poi si torna sul Milan e sui cambi dalla panchina, con i rossoneri che avevano più qualità da inserire. Sembra che ci sia molto da lavorare per arrivare a quei livelli di rosa. Ranieri concorda: “Come ho detto ai ragazzi prima del match, il Milan è la squadra tecnicamente più forte del campionato ma non sempre gioca da squadra. Noi abbiamo fatto squadra, sulla rosa cercheremo di migliorare, pian piano vogliamo costruire una buonissima Roma per far sognare i tifosi. All’inizio hanno sofferto poi le cose sono andate meglio. Ora dobbiamo continuare così”.

Sul tema allenatore, viene chiesto a Ranieri se chi lo sostituirà avrà la stessa empatia di quella avuta da lui o da De Rossi: “Io non so se avrà empatia ma credo che quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti di non averlo più”.

Quanto può cambiare la qualificazione in Champions League, anche per i paletti del FFP: “Non ne parliamo prima della partita. Non diciamo gatto prima di averlo nel sacco”.

Sull’intervista a Repubblica e sull’annuncio del nuovo allenatore dopo il 1° luglio: “Era solo una battuta”. Poi Ranieri parla del centrocampo a tre, con un cambiamento dopo l’infortunio di Dybala: “Ho sempre cercato di mettere la squadra che mi potesse far vincere. Dybala ci è costato parecchio perché nelle situazioni difficili lui ci tirava fuori dai guai, appoggiandoci su di lui. Ho fatto scelte logiche senza di lui, che forse sono sembrate strane. Non ho giocato 3-4-3 perché mi piace studiare l’avversario e cambiare, cercando di tenere tutti sul chi vive. Ho sempre cercato di mettere chi durante gli allenamenti mi faceva capire di essere pronto. Magari ad inizio settimana avevo un’idea poi l’ho cambiata il sabato sera”.

Da consigliere e da allenatore Ranieri sente di aver centrato tutti gli obiettivi? Il mister sottolinea: “Sono molto soddisfatto e la strada che abbiamo tracciato mi ha dato soddisfazione”. Poi su Paredes, tornato in campo con il Milan e tra i papabili titolari anche per Torino: “Per quanto riguarda il suo futuro dipenderà da lui e dal prossimo allenatore. Su domenica devo ancora valutare in base all’avversario”.

La sfida con la Juventus e l’idea del Torino i “dare una mano” alla Roma per andare in Champions: “Non credo a queste cose, a certi livelli queste cose stanno fuori dalla mente dei calciatori. Il Toro è un’ottima squadra e ci sarà da sudare e lottare fino all’ultimo secondo. Il Torino farà la sua gagliarda partita, per Dna è un squadra che lotta sempre e che mi è sempre piaciuta. Ho giocato contro Graziani, Pulici e Sala ed era uno spettacolo vederli”.

In estate ci può essere una rivoluzione oppure pochi cambiamenti: “Non possiamo e non dobbiamo farne di rivoluzioni. Nel girone di ritorno siamo primi o a pari punti, quindi dobbiamo dare fiducia a questa squadra”.

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