No a Vlahovic: al Milan è terremoto e Allegri è stato già fatto fuori. Dopo la sconfitta contro la Cremonese ecco la situazione
La stagione del Milan non è iniziata nel migliore dei modi. Anzi, è iniziata in maniera negativa. La sconfitta contro la Cremonese ha fatto scattare l’allarme, soprattutto in attacco. Quel Gimenez, che ha sbagliato un gol clamoroso, sembra essere un altro giocatore rispetto a quello che i rossoneri hanno preso a gennaio. Ma anche sotto l’aspetto numerico, Allegri, si aspetta un altro attaccante almeno.

L’obiettivo è Dusan Vlahovic, anche se adesso è Harder il primo nella lista. Il centravanti dello Sporting sembra essere molto vicino, ma il serbo, ieri in gol alla prima giornata, rimane comunque in orbita. Certo, c’è da sottolineare una cosa in questo momento, come rivelato da Alfredo Pedullà sul proprio canale Youtube. Allegri sarebbe già con le spalle al muro.
Terremoto Milan: cosa sta succedendo con Allegri
Il giornalista ha detto questo: “Il mercato del Milan oggi è nelle mani di un intermediario, che si chiama Paolo Busardò. Ho detto tante volte che Allegri chiede Vlahovic con una certa insistenza e da diverse settimane. Non stiamo raccontando barzellette se è vero che Tare in un’intervista prima di Milan-Bari ha parlato di Vlahovic come obiettivo concreto. Però il mercato del Milan è un po’ un mondo a parte e oggi ha in Busardò il principale riferimento”.

“Ci sono valutazioni tecniche che vengono fatte ma poi incide un intermediario che ha un eccellente rapporto con Furlani e molto spesso le trattative – vedi Estupinan, Ricci – sono indirizzate da una linea societaria. Sono stato molto duro con Allegri dicendo che per battere la Cremonese e per avere un ordine tattico non c’entri il parlare della Champions, di quelli che non c’erano, dell’attenzione. Dal mio punto di vista la partita non è stata preparata bene. Ma se un allenatore ti chiede un attaccante come Vlahovic e tu gli porti un attaccante forte, perché Harder a scanso di equivoci è forte, ma deve essere verificato ad alti livelli”. Insomma “Busardò conta più di Allegri” secondo Pedullà. E quindi la nuova avventura del livornese sulla panchina rossonera non sembra essere iniziata nel migliore dei modi nemmeno sotto l’aspetto societario.





