AS ROMA Somma: “Giallorossi maturi per lo scudetto. Contento per mio figlio Michele”

Mario Somma
Mario Somma

Intervista al tecnico Mario Somma, ex allenatore dell’Empoli e da poco dimissionario dalla panchina della Salernitana, secondo club del tanto discusso Claudio Lotito. Ecco il suo parere per la sfida di sabato tra Empoli e Roma:

Cosa è successo a Salerno?

Basta con certi soprusi, sono stato un’apripista con quella conferenza a Salerno, siamo arrivati ad un punto inaccettabile: sono stufo di certe situazioni, gli allenatori non hanno più poteri, mi sono rivolto alla Procura Federale perché voglio andare fino in fondo e ho la coscienza apposto. Salerno per me era un sogno, mi è stato tolto questo sogno, ho mia moglie di Salerno, i miei figli sono cresciuti lì, ho giocato e vinto un campionato  a Salerno, condividevo la stanza con Agostino Di Bartolomei”

Complimenti per tuo figlio Michele, che ha fatto un grande precampionato con la Roma di Rudi Garcia?
“Grazie, lo seguo con affetto ma anche con il giusto distacco, perché sono un allenatore e conosco bene il mestiere, non bisogna mai incidere sul ragazzo, deve fare le sue esperienze, con il rispetto dei ruoli”

Empoli-Roma che partita sarà?

Mi ha impressionato molto la Roma contro la Fiorentina, perché è arrivata alla vittoria con una certa facilità, li ho visti giocare con grande consapevolezza, con la giusta determinazione, ma senza spingere troppo sull’acceleratore. Ha un allenatore straordinario, del futuro, bravissimo sul piano tecnico e sul piano della gestione, perché vedi la Roma che gioca divertendosi, non credo ci sia l’ostacolo Empoli, perché i giallorossi sono veramente maturi per vincere lo Scudetto”

Come avresti gestito la vicenda Maicon?

“Non so cosa è successo, difficile dirlo. Credo che comunque Garcia valuterà sicuramente la condizione atletica dei giocatori e se Maicon sta bene, non c’è dubbio che giocherà ad Empoli, perchè è il più forte nel ruolo”

Nainggolan lo hai conosciuto a Piacenza e gli hai cambiato ruolo, quanto può essere importante per la Roma?
Quando conobbi Radja a 18 anni a Piacenza, mi venne presentato come trequartista, seconda punta. Dopo un paio di mesi vedendolo giocare in allenamento e in Primavera, mi sembrava facesse fatica a fare la seconda punta, proiettato nel futuro credevo potesse essere un ottimo centrocampista. Dissi agli uomini dello staff che sarebbe diventato un grande mediano o intermedio a seconda del modulo. Ebbi carta bianca, ne parlai con il ragazzo e serenamente mi disse che non aveva i tempi di gioco del centrocampista, che non sapeva come muoversi. Dopo un paio di mesi giocò titolare a Messina, perdemmo 2-0, ma dissi in sala stampa che in campo c’era stato un campione del futuro, Radja Nainggolan. Da lì ebbe una grande esplosione”.

Tornerai ad allenare?
“Non lo so, non credo, ci sono stato veramente male, sto male, la sto vivendo male, vengo da una cultura calcistica diversa, oggi c’è una classe dirigente nel calcio che credo non porterà a nessun risultato effettivo”.

Fonte: Centro Suono Sport (101.5)

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