GAZZETTA DELLO SPORT Cambio look in difesa. La Roma va su Ranocchia

Ranocchia Nainggolan
Ranocchia Nainggolan

(D. Stoppini/L. Taidelli) E chi l’ha detto che le amichevoli estive non contano niente? Chi l’ha detto che servono solo per prendere soldi in giro per il mondo? Vallo a dire alla Roma. Vallo a dire a Rudi Garcia, che da Valencia è tornato con una convinzione: i problemi da risolvere sono là dietro. Magari la cura porta il nome di Andrea Ranocchia, capitano sul quale l’Inter potrebbe essere disposta a cedere e che ha in Walter Sabatini un estimatore di vecchia data. Perché alla Roma, se non bastasse l’aspetto tattico da curare, c’è anche un mero fatto numerico da considerare. Romagnoli ha salutato tutti, Yanga-Mbiwa — parola del Lione — tra oggi e domani può imbarcarsi per la Francia. Al centro restano solo Manolas e un Castan che è ancora lontano dal quello che due stagioni fa si è rivelato uno dei migliori difensori del campionato.

LA SITUAZIONE E allora Ranocchia, nome che farebbe comodo anche per il discorso dei giocatori di vivaio italiano da tenere nella lista dei 25. Anche Ranocchia, non solo, perché i centrali in arrivo a Trigoria sono due. Il sogno è la pista che porta a Ezequiel Garay, argentino con passaporto spagnolo dello Zenit, nome che Sabatini monitora da tempo. Di sicuro, intanto, la Roma ha fatto un sondaggio nelle ultime ore con i nerazzurri per Ranocchia, verificando la fattibilità dell’operazione. Intanto non ci sarebbe la chiusura del difensore, punto di partenza fondamentale per ogni trattativa. Ranocchia vorrebbe continuare a inseguire i suoi obiettivi con l’Inter, sollevando un trofeo da capitano. È arrivato a Milano subito dopo il Triplete, ha vissuto gli anni più difficili, sarebbe dura digerire l’addio proprio ora che il progetto Mancini è pronto a decollare. Ma allo stesso tempo non ha certo gradito, negli ultimi mesi, il fatto di venir tirato in ballo per ogni sconfitta nerazzurra, per ogni rete subita. Prendendosi spesso colpe non sue. L’interesse della Roma non può non fargli piacere: l’idea di lottare per lo scudetto e di giocare la Champions lo alletta. E poi c’è l’Inter, che ha difficoltà nel piazzare i suoi giocatori in esubero e che potrebbe dare il via libera a Ranocchia, considerati gli acquisti di Miranda e Murillo. Il problema è la valutazione del giocatore, che la scorsa primavera ha rinnovato fino al 2019 per un ingaggio da 2,5 milioni più bonus. L’Inter difficilmente scenderà al di sotto di una cifra tra i 12 e i 15 milioni, la Roma ragionerebbe volentieri su un prestito con riscatto. Difficile che nel discorso entrino altri giocatori: il nome di Gervinho potrebbe scaldare Mancini, ma allo stesso tempo intristire Garcia, che proprio ora ha ritrovato l’ivoriano. I primi passi, in ogni caso, sono stati mossi. Su Ranocchia c’è pure il Liverpool, senza dimenticare la Juve, con Barzagli e Chiellini spesso fermi ai box. Ma ora si muove anche la Roma.

DIGNE E GERSON «Il nostro mercato non è finito, stiamo facendo uno sforzo importante per costruire la nuova Roma — ha detto il d.s. Sabatini —. Dzeko il mio colpo più grande? No, quello spero sia ancora in canna». Il bosniaco sarà presto ufficializzato, l’operazione con il City sarà definita con un prestito oneroso e obbligo di riscatto, la stessa formula con la quale Sanabria è stato ceduto allo Sporting Gijon. Ed è vicino a lasciare Trigoria anche Yanga-Mbiwa: «Entro martedì (domani, ndr) potremmo chiudere l’operazione — ha detto Aulas, presidente del Lione —. Nove milioni? Forse anche qualcosa di più». Via anche Destro (Bologna), al Genoa può finire Marquinho (e non Iturbe, che pure Preziosi ha provato a chiedere). A metà settimana, comunque entro l’Open day di venerdì, sbarcheranno in città sia Digne sia Gerson. Sensazioni? Molto ancora cambierà, nella Roma.

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