Roma, quanto ha inciso il fattore S sulla sconfitta?

Aleksandar Kolarov @Getty Images

Il fattore S, chiamiamolo così. Dove S sta per stanchezza. Ha inciso questo fattore sulla prima sconfitta stagionale della Roma targata Fonseca? Nessuno può dirlo con precisione, ma va detto che ci sono dei giocatori che finora hanno giocato tantissimo e che probabilmente un pizzico di stanchezza iniziano ad accusarla.

In difesa ad esempio Fazio ha fatto gli straordinari. Il difensore argentino, vista anche l’assenza di Smalling (rientrato in squadra proprio contro l’Atalanta), ha di fatto giocato sempre. E come lui anche Kolarov. Fonseca nella conferenza stampa pre-match di sabato scorso aveva sottolineato come sia di fatto impossibile farlo riposare (e con lui Dzeko). Per carisma, esperienza e ovviamente sopratutto per il suo sinistro magico che ha consentito alla Roma di portare a casa finora vittorie e punti.

Anche a centrocampo finora tra i più utilizzati c’è stato Cristante, che forse avrebbe bisogno un attimo di rifiatare. Il centrocampista è stato lodato da Fonseca per la sua capacità di saper fare bene tutte le fasi, dunque è un perno della Roma. Che ha giocato quasi sempre anche perché in quel reparto c’è stata l’assenza prolungata di Veretout.

Più rotazioni ci sono state nella batteria dei trequartisti, ma non davanti. Edin Dzeko è chiaramente un giocatore fondamentale per la Roma, ma non bisogna dimenticare che in questo periodo dell’anno si gioca praticamente ogni tre giorni e che il bomber giallorosso è stato anche impegnato con la sua nazionale, spendendo altre energie.

A Lecce dunque Fonseca farà qualche cambiamento? Vedremo. Di sicuro c’è che l’organico della Roma è ampio e di qualità, ci sono tante alternative in ogni reparto e ogni giocatore è funzionale al progetto del tecnico portoghese.

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