La Serie A è un rebus: si riparte oppure no?

La serie A tornerà in campo oppure no? Questa è una domanda davvero molto complicata alla quale rispondere. Un rebus che nessuno può sciogliere, tranne lui, il protagonista (in negativo) del momento, il Coronavirus. Quando inizierà ad allentare la morsa nella quale ha stretto il mondo intero si potrà finalmente tornare a respirare un pizzico di normalità.

gravina serie a figc
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L’argomento legato alla ripartenza della serie A genera ogni giorno un nuovo dibattito. Non solo tra i tifosi, ovviamente, ma anche e soprattutto nelle squadre e tra i dirigenti. Tuttavia bisogna pensare che a breve non ci saranno novità: siamo ancora in piena emergenza ed è assolutamente impensabile fissare delle date. Se ne riparlerà più avanti, probabilmente dopo la seconda parte del mese di aprile.

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Nel frattempo si fanno delle ipotesi, queste sì. Nel caso in cui si potrà tornare – come tutti ci auguriamo – in campo, l’Uefa darà priorità ai campionati nazionali. Il presidente della Figc Gravina, a Radio Marte, non vuole mollare, spera in una ripartenza in modo che possano arrivare i verdetti sul campo: «Fin quando avrò la possibilità, conserverò la speranza di far finire i campionati. Farò qualsiasi tentativo, anche sfruttando luglio e agosto. Non assegnare uno scudetto sarebbe una sconfitta mia e del valore della competizione» ha detto.

E allora quando si gioca?

Visto che anche nel mese di maggio difficilmente si potrà tornare a giocare, allora l’ultima ipotesi riguarda il mese di giugno. Ma ripartire in quella data significherebbe terminare il campionato – mancano 12 giornate – a luglio. E questo creerebbe molti problemi anche a livello contrattuale (alcuni giocatori hanno accordi fino al 30 giugno). Per questo motivo tanti club non vorrebbero andare oltre tale data.

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