Roma, per Pastore si pensa alla risoluzione del contratto?

Non ci sono dubbi sul talento di Javier Pastore. Il giocatore argentino era approdato alla Roma dopo l’esperienza con il Psg e i giallorossi puntavano forte su di lui, trequartista dalla classe sopraffina.

Pastore @ Getty Images

Però qualcosa non è andato per il verso giusto. L’argentino è stato spesso bloccato da ripetuti infortuni e in questi anni la sua bravura, la sua capacità di essere decisivo, le sue qualità si sono viste solo a tratti. E basta pensare che in questo 2020 ha giocato solamente 4 minuti, quelli di recupero del derby, per capire come l’ex Palermo abbia fatto davvero fatica.


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Nei giorni scorsi il giocatore ha dichiarato di voler rimanere e onorare il suo contratto con la Roma e la sua frase è divenuta argomento di discussione sui social, con tanti tifosi che hanno evidenziato il suo ingaggio troppo alto se rapportato a quel che Pastore è riuscito a fare sul campo. Come riporta “Il Corriere dello Sport” adesso il club starebbe pensando per lui una risoluzione consensuale, che potrebbe portare ad un risparmio di 26 milioni lordi, considerando che Pastore ha con la Roma un contratto fino a giugno 2023.

Questo perché, considerati gli acciacchi fisici del giocatore, difficilmente arriveranno delle offerte in estate per rilevarne il cartellino. E poi con l’emergenza Coronavirus inevitabilmente tante società potrebbero essere in difficoltà finanziarie. Nelle scorse settimane lo stesso giocatore aveva parlato del sogno di tornare a giocare in Argentina, al Tallares, ma è chiaro che nessun club sudamericano può permettersi il suo attuale ingaggio.

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