Roma, ESCLUSIVO Bellinazzo: “Il debito diminuirà. Plusvalenze? Alcuni club ne hanno abusato”

Debito Roma Bellinazzo
Marco Bellinazzo (Getty Images)

Asromalive.it ha intervistato il giornalista del Sole 24 ore, Marco Bellinazzo, per parlare del bilancio della Roma ma non solo

Intervista di Danilo Conforti

Nelle ultime ore, le notizie sul debito della Roma salito a 393 milioni di euro ha fatto suonare il campanello d’allarme nell’ambiente giallorossa. Per analizzare più nel profondo la situazione, Asromalive.it ha intervistato Marco Bellinazzo, giornalista del ‘Sole 24 Ore’. “Il gruppo Friedkin ha ereditato una situazione economica davvero tragica. Le cause sono molte: la prima è la mancata qualificazione in Champions League e poi è arrivata questa maledetta pandemia. Dan Friedkin grazie ad alcuni prestiti fatti alla società riuscirà a ridurre l’indebitamento sotto i 300 milioni d’euro“.

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La pandemia Covid ha avuto effetti devastanti anche sui bilanci delle altre big. “Per Inter, Juve e Milan esiste l’attenuante della situazione Covid-19 e l’unica fortuna è che queste tre squadre non hanno dovuto affrontare un passaggio di proprietà come è successo invece per la Roma. Per quanto riguarda l’indebitamento di Juventus e Inter è frutto di investimenti sulla Rosa e varie infrastrutture. Per la società bianconera il caso principale del rosso in bilancio è l’ingaggio di Cristiano Ronaldo, ma il presidente Agnelli avevo immaginato delle perdite, per avere dopo qualche anno un calo del debito grazie all’ammortamento annuale, cosi da non aver più un passivo di bilancio. Il Milan invece arriva quasi da una situazione simile a quella della Roma, ma l’unica differenza è che la transizione da un proprietà ad un’altra è avvenuta prima della pandemia, ma poi ci sono stati degli investimenti a livello di mercato oltre al passivo pregresso che si è era creato”.

Bellinazzo Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo (Getty Images)

Esclusivo, Bellinazzo su Cristiano Ronaldo e plusvalenze

A proposito di Cristiano Ronaldo, in molti continuano a chiedersi se l’investimento per l’asso portoghese da parte della Juve non sia stato un fallimento. “Il primo anno di Cristiano Ronaldo alla Juventus aveva portato dei profitti di circa 60 milioni di euro – continua Marco Bellinazzo su Asromalive.it – e prima dell’arrivo del calciatore portoghese la Juventus aveva avuto un profitto di circa 400 milioni, perciò in questo caso non si può definire un fallimento l’operazione della Juventus, perché se si sommano le due entrate si arriva a circa 460 milioni di profitto. Però questo discorso riguarda solo il bilancio del primo anno del portoghese. Il secondo anno, con 3 mesi di campionato prima della pandemia, i ricavi strutturali sono tornati su i 400 milioni e con quello che sta accadendo quest’anno difficilmente la Juventus potrà avere dei ricavi maggiori rispetto al primo anno. La speranza della squadra del presidente Agnelli è quella di avere nuovamente dei ricavi nel corso dell’ultimo anno di contratto di Ronaldo cosi da poter chiudere l’operazione se non in paro poco sotto al costo dell’operazione che ha portato il calciatore a Torino”.

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Chiusura dedicata al ricorso alle plusvalenze in sede di calciomercato. “Le plusvalenze non sono il male del calcio se le guardiamo da un certo punto di vista, ma mettiamola cosi alcune società italiane nel corso degli anni ne hanno sicuramente abusato. Il motivo è che non c’è un vero e proprio movimento di denaro, ma solo di calciatori e in questi casi è un beneficio naturalmente in base al costo dei vari cartellini, ma non possiamo mettere da parte l’ammortamento che è un voce importante nei registri di bilancio. Nell’ipotesi che due società si cedano a 40 milioni di euro due calciatori e nei propri bilanci sono iscritti a costo 0 e venga stipulato un contratto di 5 anni ad entrambi, le società immediatamente avranno a bilancio più 40 e cosi le due squadre per tutti gli anni di contratto dei due calciatori avranno a bilancio un costo di 8 milioni di euro. Questi sono i cosiddetti ammortamenti. Il problema è che tu società ti appesantisci di un costo nel corso degli anni futuri e se non si hanno dei ricavi, questo può diventare un problema per tutte le società di calcio e si rischia solo di appesantire i conti”.

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