Roma, il vivaio è una miniera | Mou, Pinto e un modello vincente

Non solo calciomercato e strategie per i trasferimenti. Il futuro della Roma passa anche da una risorsa fondamentale come il vivaio. 

Vincere per dare continuità agli ultimi risultati positivi e mantenere alte le ambizioni stagionali. E’ questo l’obiettivo della Roma che scenderà in oggi in campo, alle 18, per affrontare il Torino. Un match non banale, quello dell’Olimpico, che vedrà i giallorossi sfidare una squadra ostica e molto ben organizzata. La vittoria di una settimana fa sul campo del Genoa ha dato fiducia all’ambiente.

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José Mourinho e Tiago Pinto ©LaPresse

Un successo arrivato grazie alla doppietta di Felix Afena-Gyan, nuova rivelazione di un vivaio, quello giallorosso, certamente non nuovo alla creazione di talenti. Un aspetto, quello legato alle giovanili del club, che ha colpito profondamente José Mourinho. L’allenatore delle corazzate internazionali e dei successi in giro per il mondo, per la verità, l’occhio del talent scout lo ha sempre avuto. Sono tanti i calciatori che, negli anni, hanno fatto il loro esordio sotto la guida dello Special One: da Morata a Fabinho, da Loftus-Cheek a Christensen.

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Roma, il vivaio è una miniera | Pinto e Mou decisivi

Ma è nella Capitale che Mou si è calato maggiormente nel ruolo. E così, a partire dal ritiro estivo, sono una quindicina i ragazzi che hanno lavorato – più o meno a lungo – con la prima squadra del tecnico portoghese. Alcuni di loro compaiono ormai stabilmente tra i convocati, altri galleggiano tra la Primavera di De Rossi e la prima squadra. Ma Mourinho segue tutti, osserva, e non esclude nessuno a priori. Alla base c’è il grande lavoro di un altro portoghese: quel Tiago Pinto che dei giovani ha fatto una grande risorsa del Benfica, quando lavorava per il club lusitano. E proprio la sua esperienza a Lisbona ha convinto i Friedkin a puntare su di lui per un progetto ambizioso, che mira a riportare la Roma dove le compete.

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Felix e Bove ©LaPresse

Il modello che Pinto sta applicando a Trigoria, come sottolinea oggi Il Corriere dello Sport, è lo stesso: si parte dall’individuazione dei giovani migliori, da fare con il tecnico della prima squadra, per poi proseguire con la costruzione di un team dedicato con figure professionali specifiche. Lo scopo è garantire ai talenti l’attenzione e il supporto che necessitano. Per farlo la Roma si avvale di un preparatore, un tattico, un nutrizionista, un medico. A loro si aggiunge il team manager, una figura del dipartimento comunicazione. Il tutto, sempre con la supervisione dello stesso Tiago Pinto nel ruolo di supervisore e di Enzo Vergine, responsabile del settore giovanile che segue tutti i futuri talenti della Roma. E’ da qui che arrivano i ragazzi che, negli ultimi due anni, sono apparsi in prima squadra: da Darboe a Zalewski, passando per Tripi, Bove, Felix, Missori e Volpato. Insomma, il futuro della Roma passa sì dal calciomercato, ma anche da tanti, importanti talenti che crescono a Trigoria.

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